Matteo Salvini, valanga rosa Lega: "Chi candidiamo al Senato"
"Saranno delle belle liste". Matteo Salvini dona il sangue in zona Lambrate, a Milano, quindi va nella sede della Lega in via Bellerio e chiude la pratica: se i candidati saranno "belli" lo decideranno gli elettori il 25 settembre, di sicuro il Capitano ha scelto la "valanga rosa": "Chiuse le candidature della Lega negli uninominali del Senato: le donne sono il 56% - annuncia dopo con orgoglio il segretario -. Gli altri promettono e litigano, la Lega fa i fatti".
Una svolta storica per il Carroccio, spesso accusato (e altrettanto spesso in maniera strumentale) di maschilismo culturale dalla sinistra. E Salvini? "Sarò orgogliosamente candidato nella mia Milano. Mi chiedono candidarmi anche in altre Regioni: dalla Calabria, alla Puglia, alla Sicilia, alla Calabria, al Lazio ma non posso essere ovunque, sceglierò". Salvini ha poi ironizzato sulla possibile sfida sotto la Madonnina con Matteo Renzi alla testa delle liste per il Senato di Azione, "Il bello della democrazia - ha detto - è che scelgono gli italiani. Gli faccio i miei auguri. Come faccio i miei migliori auguri a Letta, Di Maio, Boldrini, Speranza. Io sono assolutamente fiducioso nel nostro risultato finale: giro tutta l'Italia e c'è tanta voglia di Lega e di centrodedestra...". Di contro non ci saranno, come preannunciato i governatori: Fedriga, Zaia e Fontana non si sposteranno in Parlamento e restano a guidare Friuli, Veneto e Lombardia. "Sono tre persone molto serie. Sono pagati per questo e lo fanno bene con passione. Lo faranno - ha sottolineato - ancora a lungo. E tutti, anche Fontana - ha evidenziato - hanno tutto il mio sostegno".
Sulla campagna elettorale del Pd, è caustico il commento di Salvini e della Lega, che affida un comunicato ai capigruppo di Camera e Senato (ri-candidati) Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo: "Risse in mezzo alla strada con minacce di morte e insulti, dimissioni e imbarazzi tra dirigenti laziali (il caso del video rubato di Albino Ruberti, capo di gabinetto del sindaco Gualtieri, ndr), post antisemiti di un candidato Pd in Basilicata (Raffaele La Regina, ndr), il segretario dei giovani dem che sfregia il memoriale del terremoto in Emilia a Mirandola. Il tutto senza dimenticare le alleanze fatte e sciolte in poche ore, il livore per le liste e le candidature, il fango continuo contro gli avversari: questa sinistra violenta e senza idee fa paura. Cosa ci dobbiamo aspettare a settembre?".