Alessia Morani, "sono a disposizione". Pd, retromarcia sulla candidatura
Alessia Morani come Monica Cirinnà: anche lei ci ripensa e alla fine accetta la candidatura offerta dal Partito democratico. Ad annunciarlo è stata lei stessa su Facebook: "Ho ricevuto nelle ultime 24 ore una marea di telefonate e messaggi di persone che mi hanno manifestato un enorme affetto e stima. Sono francamente molto colpita da questa mobilitazione e non posso rimanere indifferente all’appello che mi viene rivolto".
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Di qui la sua decisione inaspettata: "Tutti mi hanno detto che non posso rimanere in panchina nella partita più importante che dobbiamo giocare per il nostro paese. Sono una che combatte e non si spaventa anche di fronte alle battaglie difficili. Sono, perciò, a disposizione della nostra comunità politica". Il suo no, arrivato nella giornata di ieri, aveva sollevato non poche polemiche. La deputata, infatti, non aveva accettato di essere stata assegnata al collegio uninominale di Pesaro e di essere stata inserita al terzo posto nel proporzionale. Il tutto a sua "insaputa".
Il collegio assegnatole dal Pd, comunque, non pare essere cambiato. A cambiare è stata solo la sua decisione. Solo 24 ore fa, intervistata dal Messaggero, la Morani diceva: "Ho colto la volontà di spostare l'asse del Pd verso sinistra, di cui è prova il rientro dei fuoriusciti di Articolo 1 come l'alleanza con Sinistra Italiana e Verdi". E ancora: "Il segretario ha fatto una scelta politica legittima: privilegiare le candidature della sinistra. Chi pagherà il prezzo, va da sé, è la parte riformista del partito".
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