Pd, Dario Stefano e la bordata su Letta: "Vi dico chi è davvero"
Dario Stefano ha dato l'addio al Pd e ha riconsegnato la sua tessera. Perché ha preso questa decisione è presto detto: "Il Pd ha deciso di affrancarsi dalla sua parte moderata e riformista. Stiamo assistendo a una torsione massimalista che cancella i tentativi per provare a costruire un campo largo progressista. Basta guardare alla chiusura a priori a Italia viva, come alla scelta di preferire Bonelli e Fratoianni a Calenda", spiega in una intervista a Il Giornale. "Percepisco uno smarrimento nella guida del partito: parliamo di pari opportunità e poi in Puglia, ma non solo, tutti i capilista sono uomini. Per l'elezione del presidente della Repubblica siamo andati a rimorchio di Conte. E oggi il quadro delle alleanze di Letta tradisce la tradizione moderata e europeista del Pd".
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E non solo. Il senatore ormai ex Pd attacca: "Letta deve ancora dimostrare le sue capacità ha sempre giocato di rimessa e quando ha avuto il boccino in mano non ha brillato per lungimiranza. La sera prima della caduta del governo Draghi ci ha detto che l’indomani sarebbe stata una bellissima giornata. Sappiamo tutti come è andata a finire". Quindi conclude con un'ultima bordata: "Trovo che sia autolesionistico rinunciare a persone significative come Nannicini e Ceccanti. È stato tolto scientemente il seggio a due delle voci più autorevoli del Pd. Scelta grave soprattutto se saremo chiamati a difendere Stato sociale e Costituzione".
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