Pier Ferdinando Casini, il blitz: cosa è accaduto subito dopo la rivolta nel Pd
Alla fine Pier Ferdinando Casini sarà candidato con il Pd a Bologna. Nonostante le fibrillazioni della base dem, che non vede di buon occhio la discesa in campo del senatore centrista, il segretario Enrico Letta ha tenuto il punto e ha deciso di ignorare le proteste: “Io credo che la voce di Casini - ha dichiarato in una lettera fatta recapitare a Repubblica - potrebbe dare un contributo importante e utile ad allargare il sostegno intorno a noi e a rendere più efficace il nostro compito a tutela della Costituzione”.
"Tutto rinviato". Il Pd è allo sbando: è esplosa la guerra (velenosa) delle poltrone, chi rischia
A volere fortemente Casini è stato soprattutto il governatore Stefano Bonaccini: come compensazione, a sinistra ci sarà Elly Schlein, vicepresidente emiliana nonché aspirante deputata. La strategia del Nazareno è ormai evidente: Letta vuole schierare tutti i big nei collegi uninominali e proporzionali dove si punta a fare il massimo risultato. In attesa che vengano sciolti tutti i nodi legati alle liste, è quindi stato risolto almeno quello riguardante Casini.
Scoppia la rivolta contro Casini: il Pd ora è in un mare di guai
Attorno al suo nome ci sono state diverse fibrillazioni nei circoli dem, che non volevano la candidatura di un senatore centrista a Bologna. Alla fine, però, il segretario Letta ha avuto la meglio, chiudendo le discussioni sulle liste nel capoluogo emiliano che andavano ormai avanti da un po’. Il puzzle non è ancora completo, ma adesso ha una certezza in più: si chiama Pier Ferdinando Casini.