Pier Ferdinando Casini, rivolta nel Pd: ora Enrico Letta è nei guai
Il tempo scorre anche per il Partito democratico. I dem guidati da Enrico Letta devono presentare entro domenica prossima le liste per le Politiche del 25 settembre. Un'operazione tutt'altro che semplice. Tra i più grandi nodi, quello di Pier Ferdinando Casini. L'ex presidente della camera dei deputati potrebbe essere candidato in Emilia, ma 20 circoli locali hanno già fatto le barricate. E così Letta si trova di fronte a un bivio. Ma è in buona compagnia. Come ricordato da Repubblica ci sono altri nomi in forse: Luigi Di Maio dovrebbe correre in Campania all'uninominale, ma non sarebbe un seggio blindato. Roberto Speranza invece avrà un posto da capolista del Pd a Firenze, quota proporzionale. Andrea Marcucci, senatore ex renziano, dovrebbe correre all'uninominale Pisa-Livorno. Carlo Cottarelli sarà a Milano.
"Un colpo di coda di un satanasso": la frase misteriosa di Calderoli, cosa si aspetta...
Intanto sulla possibile candidatura di Casini si è pronunciato il circolo Gramsci: "Caro segretario - è stata la loro lettera- sappiamo che questi giorni sono per te molto difficili e non vogliamo sovraccaricarti di ulteriori problemi". E ancora: "Circola però insistente la notizia sulla stampa di una possibile ricandidatura del senatore Casini nel collegio senatoriale di Bologna e non possiamo fare a meno di nascondere il disappunto sull'uscita di notizie che dovrebbero essere riservate e la nostra totale contrarietà ad una ipotesi di questo genere".
"Ne bastano 30": il piano di Enrico Letta per rendere ingovernabile l'Italia
Il circolo infatti si dice sicuro che Letta non ripeterà lo stesso errore di Renzi, "quando nel 2018 lo candidò a Bologna ed il cui risultato fu si l'elezione del senatore Casini, ma con percentuale di gran lunga più bassa di quelle riscontrate nei collegi della Camera corrispondenti, contribuendo nel suo piccolo al peggiore risultato elettorale di sempre".