Carlo Calenda insulta Berlusconi: "Fuori di sè, non deve essere eletto"
Le parole di Silvio Berlusconi sul presidenzialismo hanno creato non poco rumore in campagna elettorale. Il leader di Forza Italia in un'intervista ha spiegato gli effetti della riforma. Nel caso in cui dovesse passare, sarebbero necessarie le dimissioni di Sergio Mattarella per poi magari essere rieletto in un secondo momento. Un ragionamento chiaro e semplice che ha però fatto infuriare la sinistra che usa ogni virgola degli avversari per scatenare la bufera.
E al coro insensato di critiche al Cavaliere si è unito anche Carlo Calenda, fresco fresco dell'ennesima giravolta con il patto siglato, ieri, con Matteo Renzi. Calenda, a differenza di Letta che di fatto ha criticato Berlusconi senz aoffenderlo, è andato oltre e ha attaccato a testa bassa proprio il presidente di Forza Italia con parole fin troppo pesanti: "Dopo aver cacciato Draghi adesso anche Mattarella. Non credo che Berlusconi sia più in sè", ha scritto su Twitter.
E ancora: "Berlusconi non è Mattarella a doversi dimettere ma tu a non dover essere eletto. Ci stiamo lavorando". Insomma Calenda non ama le regole democratiche evidentemente. Al punto da definire un candidato come Berlusconi "fuori di sè" e affermando che "non deve essere eletto". La campagna elettorale si fa sempre più dura e accesa e i toni ora sforano palesemente nell'insulto. Una prassi a cui la sinistra e i centristi ex Pd sono abituati: demonizzare l'avversario senza ascoltare le sue ragioni.