Calenda-Renzi, sondaggio choc: quanto valgono davvero
Quarantotto, per il centrodestra, alla fine potrebbe essere il numero magico. Youtrend nel sondaggio realizzato per Skytg24 di cui abbiamo dato conto ieri dava la coalizione al 48%, col centrosinistra al 29,3. Anche Fabrizio Masia, a capo dell'istituto di ricerca Emg, dà il centrodestra al 48, col fronte opposto leggermente più alto, al 31,5, comunque distante 16 punti e mezzo (sondaggio realizzato l'8 e il 9 agosto). Quarantotto nella smorfia napoletana è il morto che parla, e il morto - politicamente, si capisce - ha sempre più le sembianze di Enrico Letta, a meno che in extremis non riesca disperatamente a imbarcare i Cinque Stelle che Masia accredita al 10% e a quel punto, stando alla somma algebrica, lo scarto si ridurrebbe notevolmente. «Visti i numeri attuali però, che darebbero comunque il centrodestra in buon vantaggio», commenta a Libero Masia, «non so Conte quanta convenienza avrebbe ad andare col Pd, perché i dem fagociterebbero parte dei suoi voti e ridurrebbero il suo numero di fedelissimi». Ma se dem e 5 Stelle si alleassero cosa farebbero gli elettori? «Difficile dirlo, non escluderei una crisi di rigetto sia da parte dei moderati del Pd, i quali a quel punto potrebbero confluire su Calenda e Renzi, che da parte di una quota di 5 Stelle».
Il centrodestra adesso gode: perché la rissa Letta-Calenda è la chiave per la vittoria
IL CONFRONTO - In un sondaggio realizzato tra il 22 e il 25 luglio Emg dava il centrodestra al 44 e il centrosinistra al 37,5: da una parte una crescita netta, dall'altra un crollo: «Meloni, Salvini e Berlusconi, a differenza dei rivali, sono riusciti subito a trasmettere agli italiani un'idea di compattezza, e questo ha pagato. In più adesso per la prima volta abbiamo testato i centristi del centrodestra tutti assieme, Noi con l'Italia (a fine luglio accreditata del 2%, ndr), Italia al Centro, Coraggio Italia e Udc, che secondo il nostro campione oggi raggiungono il 3,5». Fino a lunedì sembrava scontato che corressero in due blocchi distinti all'interno della coalizione: Lupi con Toti e Brugnaro con Cesa, ma nelle prossime ore a meno di colpi di scena verrà presentata una lista unica che, fosse questo il risultato delle urne, supererebbe la soglia di sbarramento.
"Quanto vale davvero il suo partito": Calenda, il sondaggio-choc che cambia tutto
IL TERZO POLO - E il "terzo polo" Calenda-Renzi? «È al 6%», spiega Masia, «ma dei margini di crescita ci sono, lo spazio c'è». Nel sondaggio di fine luglio Italia Viva era data al 4, mentre Azione insieme a +Europa al 6. Youtrend accredita il terzo polo al 4,8, non una grande differenza. Calenda ieri mattina in tivù ha sbottato dopo che gli è stato chiesto se fosse preoccupato del 2% a cui lo dà la rilevazione diffusa da Sky: «Non ci spaventa perché è stato fatto dal sondaggista del Pd e +Europa». Il conduttore di Omnibus (La7) Andrea Pennacchioli lo ha interrotto dicendo che Lorenzo Pregliasco è «un professionista competente e non un uomo di partito», ma Calenda è ripartito dicendo che «in questo momento i sondaggisti seri non stanno rilevando perché la gente è al mare». Masia non è proprio d'accordo: «È vero che con la gente in spiaggia si fa più fatica, ma è altrettanto chiaro che se i sondaggi danno un partito all'8, al limite potrà essere al 6 o al 7, ma non al 4, e viceversa naturalmente. A inizio settembre le rilevazioni daranno un quadro ancora più preciso, però manca solo un mese e mezzo al voto e un sondaggio adesso dà comunque un quadro abbastanza definito».
Calenda sbrocca in tv: "Il sondaggista del Pd...", un pesantissimo sospetto
FDI SUGLI SCUDI - Fratelli d'Italia si conferma anche per Emg il primo partito, col 24%, a pari col Pd che ingloba anche Articolo1-Psi. La Lega è data al 12,5, Forza Italia all'8. Nel centrosinistra, detto del Pd, +Europa viene stimata al 3 così come la lista Sinistra Italiana-Verdi, mentre Impegno Civico di Di Maio si ferma all'1,5. I Cinque Stelle viaggiano al 10%. Tutti gli altri partiti assieme raggiungono il 4,5%. Per la prima volta anche i 18enni potranno votare per il Senato ma per Masia non influenzerà il risultato «che sarà pressoché identico a quello della Camera». Funzionerà in campagna elettorale il richiamo all'"Agenda Draghi, spostatosi da Letta al "terzo polo"? «Dipende da come verrà impostata la narrazione», sottolinea Masia. «Calenda e Renzi credo eviteranno l'effetto boomerang: dire che sarà Draghi il loro presidente del Consiglio col rischio di una smentita da parte del diretto interessato darebbe un contraccolpo pesante». Stando a Emg gli indecisi e gli astenuti sono il 41%. «Credo che l'affluenza sarà del 65-66». Sarebbero 7 punti in meno del 2018.
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