Giorgia Meloni, Marcello Sorgi: "L'incubo della non-vittoria", cosa può accadere al voto
La vittoria del centrodestra alle elezioni del 25 settembre è considerata quasi scontata ormai per tutti. Ma non per Marcello Sorgi, secondo cui invece il trionfo di Meloni, Salvini e Berlusconi "è appeso a più di un se": "Dato per imbattibile nei sondaggi, il centrodestra infatti vincerà, non solo se Meloni confermerà il trend in ascesa, che dovrebbe portarla a raccogliere tra quattro e cinque volte i consensi avuti nel 2018, ma se riuscirà a farlo allargando la platea degli elettori senza prosciugare quella degli alleati, che contrariamente a lei sono dati in calo", scrive l'editorialista de La Stampa.
Così Calenda ha fregato Letta, il punto decisivo: Marcello Sorgi, la soffiata
Secondo il giornalista, il calo di Lega e Forza Italia potrebbe dare risultati non proprio incoraggianti: "Diventerebbe più forte il rischio della “non vittoria”, cioè della vittoria morale a cui non s’accompagnerebbe una solida maggioranza parlamentare, né più né meno come accadde a Salvini cinque anni fa". Anche per questo, secondo Sorgi, "l’accordo largo nel centrosinistra non è stato certo accolto bene dagli avversari".
"Meloni e Calenda da soli al voto. Se lo fanno...": Sorgi terremota le elezioni
Peccato che "l'accordo largo a sinistra" sia durato lo spazio di una notte. Questo pomeriggio, da Lucia Annunziata a Mezz'ora in più, Calenda si è tirato fuori dall'alleanza: "Ho comunicato ai vertici del Pd che non intendo proseguire con quest'alleanza. Lo ho comunicato prima di venire qui a Dario Franceschini, ma così non si poteva andare avanti".
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