Giorgia Meloni fa impazzire la sinistra: "Dio, patria e famiglia?", che lezione...
"La sinistra si vorrebbe arrogare il diritto di stabilire quale sia il progresso e quale sia la direzione nella quale devono andare i cambiamenti. Un conservatore non è contrario ai cambiamenti in sé. È contrario alla visione della sinistra secondo la quale progredire vuol dire cancellare tutto ciò da cui proveniamo": Giorgia Meloni fissa dei paletti, sottolineando la differenza tra il suo schieramento e quello di Enrico Letta. Si tratta dei due principali avversari alle elezioni del 25 settembre.
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In un colloquio col Corriere della Sera, la leader di FdI torna anche sul suo criticatissimo comizio alla manifestazione di Vox in Spagna: "Dio, Patria e famiglia non è uno slogan politico ma il più bel manifesto d’amore che attraversa i secoli". E le accuse di fascismo e post-fascismo? Secondo diversi osservatori e studiosi politici, la dicotomia "antifascisti contro fascisti" potrebbe addirittura portare più voti alla Meloni. Ed è anche lei a pensarla così: "Potrebbe giovare perché gli italiani si rendono conto di quanto la sinistra cerchi di scappare dalle sue responsabilità accusando gli altri di cose assurde". Di qui il suo augurio: "Vorrei una campagna elettorale nella quale le forze politiche si confrontano su idee, progetti e visioni del mondo. Un terreno però sul quale la sinistra da sempre non vuole confrontarsi evidentemente perché si sente particolarmente debole. Questa abitudine della sinistra di tornare a parlare di fascismo e antifascismo in campagna elettorale credo che abbia stancato gli italiani sia di centrodestra che di centrosinistra".
Parlando infine della percezione che di lei si ha a livello internazionale, la Meloni ha commentato: "Ho assunto la guida dei Conservatori europei, una famiglia politica storica e pienamente inserita nel gioco democratico dell’Ue, e abbiamo aperto interlocuzioni ai massimi livelli internazionali. La faziosità e il provincialismo con cui certa stampa racconta di me non fanno un danno soltanto a Giorgia Meloni ma all’Italia, che viene sempre trattata come una nazione anomala da mettere sotto tutela".
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