Di Maio, Calenda fregato da Letta: il cavillo, come porta l'ex M5s in Parlamento
Enrico Letta ha incontrato Luigi Di Maio alla Farnesina nel tardo pomeriggio di oggi. Un 2 luglio infuocato per il segretario del Pd, che in mattinata è riuscito a chiudere l’accordo con Azione e +Europa, assicurandosi degli alleati preziosi in vista della prossima tornata elettorale. Il patto si basa dall’accettazione della richiesta avanzata da Carlo Calenda: fuori dai collegi uninominali sia i leader di partito che i fuoriusciti da Movimento 5 Stelle e Forza Italia.
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Ciò significa che i candidati ritenuti “divisivi” - come appunto Di Maio, ma anche Fratoianni, Bonelli e Gelmini - saranno presentati solo nel proporzionale. Il Pd è però pronto a tendere una mano a Di Maio, dato che offre il “diritto di tribuna” ai leader di partiti e movimenti che entrano a far parte dell’alleanza di centrosinistra. Il ministro degli Esteri sarebbe quello che più avrebbe bisogno di questo aiuto, dato che la sua lista è al momento accreditata sotto la soglia di sbarramento del 3%.
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Di Maio dovrebbe però rinunciare a correre con il suo nuovo soggetto politico, Impegno Civico, per essere candidato nel “listone” dei democratici e progressisti: poco male, considerando che altrimenti rischierebbe di rimanere fuori dal Parlamento. Tornando all’incontro tra Letta e Di Maio, fonti sostengono che sia stato solamente “interlocutorio”: il ministro in serata riunirà i gruppi di Impegno Civico, mentre il segretario dem domani incontrerà i Verdi e Sinistra Italiana.
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