Carlo Calenda presenta Gelmini e Carfagna in Azione: "Dove spediamo la destra"
Seduto al centro, Carlo Calenda, presenta all'Italia gli ultimi due "acquisti" di Azione: Mariastella Gelmini e Mara Carfagna. Le due ministre, dopo l'addio a Forza Italia, hanno abbracciato il progetto dell'ex ministro, testa al centro e piedi, molto probabilmente, molto vicini al Nazareno. "Oggi la parte migliore se ne va da Forza Italia", annuncia con entusiasmo Calenda, con la Gelmini alla sua destra e la Carfagna alla sua sinistra. Davanti, in platea, c'è anche Andrea Cangini, altro senatore uscito polemicamente da Forza Italia dopo la caduta di Mario Draghi e confluito in Azione. Mancherebbe Renato Brunetta, altro ministro azzurro che ha abbandonato Silvio Berlusconi: "Oggi non c’è ma con lui ho comunque un’interlocuzione", conferma un pimpantissimo Calenda. I sondaggi danno stabilmente Azione sopra il 5% e in crescita, leggera ma costante. A un patto, avvertono gli esperti: che non si allei in campagna elettorale con il Pd, diventandone di fatto una costola e perdendo ogni identità.
"Con chi mi candido": Carfagna, l'ultimo brutale schiaffo a Berlusconi
L'obiettivo, annuncia Calenda, è sorprendere il prossimo 25 settembre: a chi pensa che "è una partita chiusa, vi dico ma de che? Questa destra non vincerà. La combattiamo metro per metro, la rimandiamo dove merita, nella bolgia degli irresponsabili, la sconfiggiamo con la serietà dei programmi e dei comportamenti che è il lascito di Draghi". E ancora: "Non c'è possibilità alcuna che italiani cadano nel tranello di chi racconta cose che non accadono e vuole trascinarli in un vortice di sovranismo e urla sguaiate. Non credo che vogliano essere declassati da partner di Germania e Francia a partner di Orban". Per vincere però occorre per forza di cose allearsi, perché nei collegi è impensabile spuntarla da soli tranne in rarissimi casi. "Le decisioni sulle alleanze le prenderemo insieme, negli organi del partito. Ma Azione metterà l'interesse nazionale innanzi a tutto".
"Che cosa può venir fuori": Paolo Mieli, una profezia terrificante in vista del voto
Gianfranco Rotondi, presidente di Verde è popolare e storico "consigliere" di Silvio Berlusconi e vicino all'ala più moderata di Forza Italia, su Twitter azzarda al riguardo una profezia: "Chi crede che Pd e M5s andranno separati nei collegi? Cento anime belle e un paio di Micromega firmeranno un appello per fermare la destra, Grillo interverrà, Letta spiegherà che 'a certe alleanze si è costretti', Calenda dirà che è colpa di Letta ma rimarrà a bordo".