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Silvio Berlusconi, Mara Carfagna: "Cosa penso di lui", ora tutto torna

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"Silvio Berlusconi mi ha dato l’opportunità di entrare in politica e mi ha a lungo sostenuto nel mio impegno": Mara Carfagna spiega il suo addio a Forza Italia in un intervento su La Stampa. In particolare, chiarisce che - pur provando riconoscenza verso il Cavaliere - la sua scelta non poteva essere diversa: "Oggi lascerò il gruppo parlamentare di Forza Italia e mi iscriverò al Gruppo Misto. Lo lascerò con stima per tanti colleghi che condividono il disagio di questo momento. Lo lascerò per senso di responsabilità verso i cittadini e le imprese che dal 20 luglio si fanno, ci fanno, una domanda semplice: perché, insieme con M5S e Lega, Forza Italia ha staccato la spina al governo Draghi, chiudendo prematuramente l’esperienza di un esecutivo non solo utile ma necessario, mentre emergenze nazionali e internazionali mettono a dura prova le sicurezze dei cittadini e la resistenza delle democrazie occidentali?".

 

 

 

Carfagna, così come la collega Mariastella Gelmini, è convinta che il partito si sia fatto dominare da Lega e Fratelli d'Italia: "La revoca della fiducia al governo Draghi ha segnato una radicale inversione di marcia e una evidente sottomissione all’agenda della destra sovranista, che chiedeva di anticipare il voto per incassare subito una probabile vittoria". La ministra per il Sud, poi, definisce "demagogiche" le promesse che i leader politici hanno iniziato a fare, come quella sulle pensioni per esempio.

 

 

 

L'ex azzurra sottolinea che adesso non l'aspetta un futuro semplice dal punto di vista politico: "Sappiamo tutti che c’è una larga parte dell’elettorato che non si rassegna alla prevalenza degli estremismi, ma non mi nascondo la difficoltà di trasformare questa visione in scelta politica, in un sistema che praticamente obbliga alle coalizioni e condanna all’irrilevanza chi non si associa. E tuttavia questo sforzo andrà fatto. Questo percorso dovrà essere avviato". E infine l'impegno: "Bisognerà cominciare a cucire un nuovo abito per l’Italia moderata, europeista, liberale, garantista, fedele al patto occidentale e alla parola data agli elettori".

 

 

 

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