Carlo Calenda, il politologo Castellani: "Ecco come Azione può morire"
"Se va a sinistra perde autonomia. E il suo messaggio rischia di morire": il futuro di Carlo Calenda e del suo partito, Azione, preoccupa l'area centrista e liberale. A mettere in guardia l'europarlamentare è stato il politologo Lorenzo Castellani che, intervistato dal Giornale, ha spiegato: "Calenda ha definito la propria identità fondando un suo partito. Se dovesse allearsi con Pd, Leu, Articolo 1 e Verdi, la sua capacità di innovazione subirebbe una grave battuta d'arresto".
Il segretario di Azione, infatti, potrebbe decidere di spostarsi a sinistra, così come altri partiti, solo per "battere le destre", sicuramente più favorite nei sondaggi al momento. Il rischio, secondo il politologo, è che Calenda finisca per rimanere schiacciato, "azzerando ogni prospettiva politica per sé e per chi lo segue". A giudicare in maniera negativa un eventuale spostamento dei movimenti di centro verso sinistra è Giuseppe Benedetto, presidente di Fondazione Einaudi: "Se saranno coerenti correranno da soli, ma se dovessero fare alleanze pre-elettorali, noi non ci saremo".
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A mettere in guardia Calenda infine c'è pure il filosofo politico Raimondo Cubeddu: "Chi vota Azione? Se va coi dem, i moderati si asterrebbero". Secondo il docente, inoltre, non ci sarà un travaso di preferenze da Forza Italia: "Gli elettori azzurri non appoggerebbero gli avversari".
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