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Elezioni, al voto ora col Rosatellum? Tre scenari: la sinistra suda freddo
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Cosa succederebbe se si andasse a votare ora? Tenendo conto dell'attuale legge elettorale - il Rosatellum - gli scenari potrebbero essere tre. I giorni in cui potremmo andare al voto sarebbero due, o il 25 settembre o il 2 ottobre. E queste elezioni potrebbero riservarci non poche sorprese, non solo per il taglio dei parlamentari voluto dal M5s - alla Camera i deputati non saranno più 630 ma 400, mentre al Senato si passa da 315 a 200 - ma anche per l’abbassamento dell’età minima al Senato. Cosa che permetterà anche ai dicioettenni di votare i componenti di Palazzo Madama.
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I tre scenari che potrebbero venire a delinearsi sono stati messi a punto da YouTrend in collaborazione con Cattaneo Zanetto & Co, come spiegato dal Messaggero. In particolare sono state condotte tre simulazioni, ognuna delle quali basata su diverse ipotesi di alleanza tra i principali partiti. Il Rosatellum, infatti, rende necessaria la formazione di coalizioni forti prima delle elezioni. Il primo scenario è quello in cui nessuno avrebbe i numeri sufficienti per formare un governo. Una situazione che potrebbe venire a crearsi se gli schieramenti in campo fossero tre: M5s e centrosinistra - formato da Pd, Sinistra Italiana, Articolo 1-MDP, Europa Verde -; il Centro largo - composto da Azione, Italia Viva, +Europa, Coraggio Italia e Forza Italia -; e infine il centrodestra sovranista con Lega e FdI. I giallorossi riuscirebbero a raggiungere la maggioranza assoluta in Senato, mentre alla Camera si fermerebbero a quella relativa.
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Il secondo scenario, invece, è quello in cui il centrodestra si mantiene unito, facendo aggregare anche i partiti di centro più piccoli. In quel caso - secondo YouTrend - la coalizione risulterebbe favorita in entrambe le Camere. A Montecitorio conquisterebbe 83 collegi su 147, mentre al Senato sarebbe in vantaggio in 41 collegi su 74. Terzo e ultimo scenario è quello in cui si viene a formare un campo largo a sinistra: una maxi-coalizione con i dem, i giallorossi e le componenti riformiste, quindi Azione, Italia Viva e +Europa. Solo questo garantirebbe una vittoria certa al centrosinistra.
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