Giuseppe Conte, fuoco amico a riunione in corso: "Quanto ci costa la crisi", il grillino che lo attacca
Il Movimento 5 Stelle non trova pace: le tensioni adesso si registrano anche all'interno del gruppo guidato da Giuseppe Conte. A mostrare un certo fastidio per quello che sta succedendo è stato Federico D'Incà, ministro per i Rapporti col Parlamento. Quest'ultimo ha diffuso una nota parecchio dura e critica proprio mentre è in corso il Consiglio nazionale del M5s, riunione straordinaria nella quale Conte sta decidendo con i vertici pentastellati cosa fare della fiducia al governo Draghi nel caso in cui si arrivasse a una verifica di maggioranza.
Cos'è ha fatto di preciso D'Incà? Ha preparato una scheda - poi distribuita agli organi di informazione - che illustra nel dettaglio i provvedimenti, attualmente all’esame delle Camere, che rischiano di saltare per via di questa crisi. "Le eventuali dimissioni del Governo potrebbero condurre ad uno scenario estremamente critico relativamente all’iter dei principali provvedimenti, già presentati alle Camere, con particolare riguardo a quelli relativi alle riforme abilitanti per raggiungere gli obiettivi del PNRR entro dicembre 2022 e a quelli di conversione dei decreti-legge attualmente pendenti in Parlamento", si legge nella nota.
Il ministro grillino ha sottolineato come questo sia il momento peggiore per aprire una crisi: "Si creerebbe una situazione di incertezza sull’adozione di misure volte a mitigare gli effetti dell’incremento dei costi dell’energia e dei carburanti". D'Incà, poi, ha elencato i provvedimenti attualmente sotto esame, ricordando che in ballo ci sono i soldi del Pnrr. Infine la riforma fiscale: "Tale riforma, pur non immediatamente collegata al PNRR, consentirebbe l’introduzione di un fisco più equo a vantaggio dei cittadini onesti e contribuirà ad aumentare, attraverso regole più semplici ed efficaci, la fedeltà fiscale dei contribuenti, come richiesto anche dal PNRR".