Lo strappo si è consumato: il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte è uscito dall'Aula del Senato per non votare il decreto Aiuti. Ma se per il dl poco è cambiato, visto che è passato con 172 sì e 39 no, per Mario Draghi il "no" grillino ha un significato ben più profondo. E non è un caso che il premier sia subito salito al Quirinale per discutere della situazione con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Crisi di governo, 35mila euro per travolgere il Parlamento: il prezzo della pensione
Nella crisi di governo innescata dal Movimento 5 stelle esplode il "fattore soldi". Se infatti la legislatura ...D'altronde il clima è teso. La riprova? Un cartello spuntato tra i banchi dei senatori. L'ideatore è Alberto Airola, anch'egli pentastellato. "Qui - si legge - tutti hanno paura di restare soli con Draghi e con se stessi". Insomma, un modo per dire che nessuno ha il coraggio di aprire una crisi. Eccetto i Cinque Stelle, che ancora non hanno chiarito la loro posizione. "Vorrei ricordare - ha comunque detto Conte - che il Movimento ha dato sostegno a questo governo dall'inizio e con una votazione degli iscritti", e lo ha fatto con degli "obiettivi", per la "transizione ecologica e la giustizia sociale. Se si crea una forzatura e un ricatto" e "si mettono in un decreto che non c'entra nulla le misure contro la transizione ecologica, capite che per nessuna ragione al mondo" si potrà avallare il provvedimento".
Silvio Berlusconi, "cosa dicono i numeri": Mario Draghi può restare al comando
Silvio Berlusconi ha le idee chiarissime. L'ex premier attende le decisioni di Sergio Mattarella e di Mario Dra...Da qui la conclusione alquanto sibillina: "Se qualcuno ha operato una forzatura si assuma la responsabilità della pagina scritta ieri", la cui origine "è stata nel Consiglio dei ministri, quando nostri ministri sono stati costretti a non partecipare al voto. Noi siamo coerenti e chiediamo di rispettare il programma di governo definito all'inizio". In caso contrario... non è una sorpresa.
