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Mentana provoca, Renzi lo infilza: "Se lo avessero detto a lei...", scintille a La7

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"Non mi sembra un clima entusiasmante": Matteo Renzi, in collegamento con Enrico Mentana per lo speciale del TgLa7 sulla crisi di governo, si è espresso così sulla situazione attuale in Parlamento, dove poco fa il M5s ha deciso di non partecipare al voto di fiducia sul Dl Aiuti. "Ma parliamoci chiaro - ha continuato poi il leader di Italia Viva - è giusto o no che i 5 stelle possano aprire una crisi politica? Per me sì, il M5s oggi ha fatto un intervento durissimo contro il presidente del Consiglio".

 

 

 

Renzi, poi, ha fatto una precisazione: "I 5 Stelle non votano la fiducia però tengono ministri e sottosegretari al loro posto, questo è inaccettabile. Oggi c'è stato un momento in cui D'Incà, ministro dei rapporti col Parlamento, si è alzato in Aula e ha detto: a nome del governo pongo la questione di fiducia. E i 5 Stelle non l'hanno votata, eppure D'Incà è del M5s. Parliamo di questioni di decenza istituzionale".

Enrico Mentana e Matteo Renzi, il botta e risposta

 

 

 

"I primi ad essere contenti di eventuali dimissioni di Draghi non stanno nel M5s ma stanno a Mosca", ha sottolineato il senatore. Che poi ha aggiunto: "Fossi in Draghi cambierei il governo perché non vorrei più vedere i ministri 5 Stelle, D'Incà, Patuanelli e...". "La Dadone", gli ha suggerito allora Alessandra Sardoni, inviata del TgLa7. A quel punto Renzi ha ironizzato: "Si, le sue eventuali dimissioni segnerebbero un crollo a Wall Street". Mentana però da studio ha commentato: "Se le avessero detto la stessa cosa di Elena Bonetti e Teresa Bellanova...". "Loro hanno avuto la dignità di dimettersi e non dimentichiamoci di Scalfarotto, mai dimenticarlo", ha insistito il senatore. E il direttore del tg ha detto in tono scherzoso: "E chi se lo dimentica".

 

 

 

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