Giuseppe Conte sotto accusa: "La crisi un assist a Vladimir Putin", ecco perché
La crisi di governo aperta da Giuseppe Conte rischia di avere ripercussioni pesanti anche a livello internazionale e di trasformarsi in un clamoroso assist a Vladimir Putin. La Russia, infatti, vedrebbe sparire dalla scena nel giro di pochi giorni sia Boris Johnson che Mario Draghi: due personalità estremamente diverse, ma accomunate dal sostegno a oltranza all’Ucraina e più in generale alla linea atlantista.
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Secondo Francesco Verderami, i 5 Stelle che spingono per l’uscita dal governo non hanno minimamente considerato nelle loro analisi l’impatto della crisi sui mercati finanziari e soprattutto sugli equilibri geopolitici, che al momento vedono in Draghi una figura di spicco. Stando a fonti accreditate di Palazzo Chigi, fino a ieri ai partner atlantici non era mica chiara la gravità della situazione politica italiana: mai avrebbero immaginato una crisi in questo contesto nazionale ed estero.
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Sempre secondo Verderami, nel Pd c’è chi spera ancora che Draghi cambi idea e continui a governare anche eventualmente senza il sostegno di quel che resta del Movimento 5 Stelle: i numeri ci sarebbero, anche se diverse forze politiche spingono per andare a votare subito, non ritenendo possibile una maggioranza senza i grillini, dato che verrebbe a cadere “l’unità nazionale”. “Speriamo che venga chiamato da Washington e da Bruxelles - ha confidato un esponente del Pd a Verderami - e che magari lo convincano a restare. Perché con la crisi rischiano di saltare gli adempimenti di dicembre del Pnrr. Quanto a noi, verremmo additati in Europa come quelli che si erano messi con i populisti”.
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