Mario Draghi e Giuseppe Conte, niente incontro: solo una telefonata. Si avvicina l'ora X
Nessun incontro tra Mario Draghi e Giuseppe Conte. Dopo le voci che si sono rincorse in queste ore, arriva la smentita. D'altronde i due si sono già confrontati telefonicamente nella giornata di mercoledì 13 luglio. L'obiettivo è sempre lo stesso: trovare un accordo affinché il Movimento 5 Stelle non esca dall'Aula - come già fatto alla Camera - durante il voto sul decreto Aiuti. Un'eventuale uscita dei grillini costringerebbe il premier a farsi due domande e, sotto la pressione di Forza Italia e Lega, verificare la tenuta della maggioranza.
Quella del faccia a faccia era una voce circolata tra i palazzi, convinti che il leader pentastellato sarebbe stato ricevuto dal suo successore prima del Consiglio nazionale del M5s. Quest'ultimo invece si terrà. Conte dovrebbe raggiungere deputati e senatori, spiegando loro la decisione definitiva sul voto. Solo sucessivamente i parlamentari diranno la loro con documento scritto.
Un dettaglio quello del mancato faccia a faccia Draghi-Conte che fa salire la tensione. Gli stessi pentastellati, che hanno deciso di non votare la fiducia a Draghi sul decreto Aiuti perché contiene il via libera al termovalorizzatore di Roma, sanno perfettamente che il loro gesto aventiniano innescherebbe la caduta del governo. Ne è convinto anche l'alleato del Pd, Enrico Letta, che ha lanciato una frecciata tutt'altro che sibillina al mondo pentastellato: "Non voglio che venga visto come un ricatto ma se una forza politica importante come M5S" esce dal governo "non è per ricatto o per ripicca che diciamo che cade tutto e si va al voto, è la logica delle cose e quello che hanno detto ieri Salvini e Berlusconi è una considerazione ovvia".