Marmolada, la sinistra accusa FdI e Lega: "Perché è colpa vostra"
Quando l'ignoranza si salda all'ideologia, si rimediano figure barbine. Se poi si aggiunge l'odio politico, che ti porta a speculare sulle tragedie, è un attimo passare per un avvoltoio. Hanno subito svariate evoluzioni, contratto diversi matrimoni misti e cambiato qualche decina di nomi, ma gratta-gratta i democratici piddini sempre del comunismo sono figli. Lo rivela l'approccio stalinista che hanno nel dibattito pubblico e con l'avversario politico: la loro è la verità incontestabile e la denigrazione è l'arma con cui si combattono le battaglie. Capita così che una gentile donzella come l'eurodeputata ex renzina Simona Bonafè, interrogata in tv sul crollo della Marmolada, se ne esca dicendo che poco si può fare se «in Europa c'è chi, come Lega e Fratelli d'Italia, chiude gli occhi sul cambiamento climatico e vota contro il provvedimento che vieta la vendita di auto a benzina nel Continente a partire dal 2030». Da Besana Brianza, le fa eco il parlamentare Gian Mario Fragomeli, che sottolinea come «a livello europeo si fanno scelte ambientaliste ma il centrodestra non mostra attenzione, perché la Marmolada non è certo un problema di oggi». Ma l'onorevole coppia è truppa da sbarco, si tratta di randellatori con la mitraglia che per contratto non vanno leggeri. Le menti stanno dietro e sono più raffinate. Così Michele Serra su Repubblica sbertuccia Zaia perché, mentre «il cataclisma delle Dolomiti parla al mondo», il governatore leghista afferma che una cosa simile «non era mai accaduta in Veneto» e così «contrappone ai mutamenti climatici un irritante localismo». E d'altronde, di Dolomiti e natura ne saprà ben più il dotto Serra del villico Zaia, incidentalmente laureato in Agraria.
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MILITANTI
Senza esibire dati né studi, il giornalista militante, parlando di Veneto, azzarda che «le Regioni hanno accumulato quattrini trattando qualsiasi allarme ambientale come lo sfizio di quattro intellettuali rompiballe». Così, tanto per sputare in faccia all'avversario. Vola alto Concita De Gregorio, secondo la quale «le forze politiche che chiamano Greta Thunberg "Gretina" sono contrarie ai giovani». Al punto da godere nel rovinare loro il Pianeta, è il non detto. E invece forse qualcosa sarebbe il caso di dirla. La prima è che il clima si sta certo surriscaldando, ma a guastarlo non è l'inquinamento bensì la sinistra, che fa di un'emergenza terreno di scontro politico, incriminando gli avversari con capi d'accusa senza capo né coda. Partiamo dall'accusa a Lega e Fdi di essere contrarie al bando delle auto a benzina. Al netto dei milioni di posti di lavoro, per lo più di persone a basso reddito e non altrimenti qualificate, che questa legge costerà, non c'è nessuno studio che abbia dimostrato che l'auto elettrica, che la sinistra sponsorizza per pura ideologia, inquini meno. Peraltro, siccome al momento vengono prodotte per lo più in Cina, sicuramente gli stabilimenti di Bmw e Audi, o di Stellantis e Renault fanno meno danni all'ambiente di quelli che sfornano batterie a Pechino o Shanghai.
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MIOPIA
Nella legge europea che il centrodestra non vuole approvare sta tutta la miopia della sinistra, che vieta il commercio di vetture in Europa, quando tutto il resto del mondo può venderle. Un po' come buttare il pacchetto di sigarette ma passare la vita in una stanza con cento fumatori visto che il mondo, e i signori della globalizzazione e della delocalizzazione inquinante ben dovrebbero saperlo, ruota tutto sotto lo stesso cielo e l'aria non la fermi ai confini. A lavorare contro l'ambiente in Europa in realtà, ma vigliacco che qualche giornale attento al verde lo dica, è proprio il Pd. I nostri valorosi dem si oppongono fermamente alla legge dell'Europarlamento sulla tassonomia verde. Cos' è? Un prontuario per una transizione ecologica graduale e ragionata che consenta di diminuire l'inquinamento senza ridursi in miseria né arricchire il resto del mondo mentre noi ci impoveriamo. In esso è previsto il ricorso all'energia nucleare, che è pulita e ha zero emissioni di anidride carbonica, e al gas.
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Ma la sinistra è contraria, perché ha sposato la religione dell'elettrico sempre e comunque e oggi forse, sfruttando i morti della Marmolada, riuscirà a fermare il provvedimento a Bruxelles. E questo malgrado il governo ucraino abbia invitato ufficialmente, con tanto di missiva firmata dal presidente Zelensky, l'Europarlamento a votare a favore della tassonomia e contro la proposta piddina perché, dicono a Kiev, essa farebbe schizzare ancora di più il prezzo delle materie prime e sarebbe un assist a Putin che annullerebbe l'effetto di tutte le sanzioni che gli abbiamo comminato da quattro mesi a questa parte. Ma in preda al deliro verde, i progressisti sono pronti a camminare sopra il popolo ucraino come neppure i cingolati russi.