Mario Draghi, la domanda scomoda: "Ma la Svezia...", lui se ne va
Un Mario Draghi imbarazzatissimo quello al vertice della Nato a Madrid. Qui una giornalista ha inchiodato il premier con una domanda scomodissima: "L’ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato vale la consegna dei curdi che ci hanno aiutato a combattere l'Isis al ‘dittatore’ Erdogan come lei stesso lo ha chiamato?". E Draghi è stato silenzioso, l'ha salutata e se n'è andato. Poi però è tornato dicendole: "No, però questo qua è un punto molto importante, faccia questa domanda alla Svezia e alla Finlandia grazie" e se n'è andato ancora.
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Il riferimento della giornalista è alla promessa della Nato affinché la Turchia togliesse il veto all’ingresso di Finlandia e Svezia. In cambio cosa hanno concesso a Recep Tayyip Erdogan? L'abbandono da parte di Svezia e Finlandia al sostegno, in ogni sua forma, del popolo curdo e la fine dell’embargo sulle armi. In concreto la Turchia chiede l’estradizione di chiunque ritenga un terrorista. Svezia e Finlandia, definite da Ergodan "pensioni per curdi", ospitano migliaia di rifugiati curdi.
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"Questo è un tradimento del governo svedese, dei Paesi della Nato e di Stoltenberg che ingannano un intero gruppo che ha liberato sé stesso e il mondo intero da Daesh. Soprattutto quando si tratta della lotta delle donne, che la Svezia afferma di sostenere", ha subito tuonato Amineh Kakabaveh deputato curdo nel parlamento svedese.
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