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Mario Draghi, la telefonata di fuoco con Conte: "Me lo devi dire..."
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La telefonata è di quelle di fuoco. Un confronto serrato tra Giuseppe Conte e il premier Mario Draghi. Dopo le rivelazioni del professor De Masi su presunti colloqui tra Grillo e Draghi con le pressioni (smentite) del premier per rimuovere Conte dalla guida dei 5s, ci sarebbe stata una telefonata piuttosto accesa tra i due protagonisti di questa grave crisi che sta investendo il governo e la maggioranza.
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Secondo quanto riporta ilCorriere, Draghi avrebbe chiamato Conte. L'ex premier era in riunione e si sarebbe fatto vivo successivamente con calma. Quando Conte ha preso la cornetta avrebbe detto queste parole: "Per il rispetto che ho delle istituzioni e del tuo ruolo non ti avrei attaccato pubblicamente mentre eri impegnato al vertice Nato. Ma se è vero che hai chiesto a Grillo la mia testa — va giù duro Conte — è una cosa gravissima, non per l’attacco personale a me da parte di un premier tecnico, ma perché in ballo c’è il corretto funzionamento delle istituzioni democratiche". Poi avrebbe aggiunto: "A che gioco state giocando? Se ci volete fuori dal governo me lo dovete dire, chiaro e tondo".
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Un plurale sinistro che lega Draghi e Di Maio a un piano unico, questo è il sospetto di Conte, per defenestrarlo dall'esecutivo. Conte è un fiume in piena: "Ci sono voluti due giorni per aggiungere un aggettivo alla risoluzione sull’Ucraina. Chigi e Farnesina bloccavano ogni nostra proposta e intanto Di Maio, tra Camera e Senato, raccoglieva le firme per spaccare il M5S". Poi la rabbia per lo stop al Superbonus e la norma sull'inceneritore. Draghi nega subito tutte le accuse. Il premier ha cercato di ricucire lo strappo, poi quella voce rassicurante da Palazzo Chigi: "Da dieci mesi minacciano un'uscita ma finora nessuno ha lasciato il governo...".
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