Giancarlo Giorgetti, Zaia e Fedriga: "Chiesto un incontro urgente a Salvini", il caso del simbolo
Luca Zaia, Massimiliano Fedriga e Giancarlo Giorgetti si rivolgono a Matteo Salvini. I tre big della Lega, il primo governatore del Veneto, il secondo del Friuli-Venezia Giulia e il terzo ministro nel governo Draghi, avrebbero chiesto al loro leader "un incontro urgente". Una notizia fatta trapelare dal Corriere della Sera che precisa: all'orizzonte niente ribaltoni. L'obiettivo dei tre è solo quello di risollevare le sorti di un partito, fino a pochi anni fa al 34 per cento.
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Al centro delle lamentale, l'oscuramento del Carroccio a favore di Prima l'Italia. Anche perché la recente campagna di tesseramento leghista è stata condotta ovunque con il simbolo di Prima l'Italia, relegando l'Alberto da Giussano in un bollino. Un passaggio deciso dallo stesso Salvini che però ha suscitato parecchi malumori interni. A parole la nuova realtà politica doveva essere solo il nome delle liste elettorali, spesso in federazione con altri partiti, per le Regionali in Sicilia. Poi però è arrivata anche a Catanzaro. Da qui il timore di Zaia, Fedriga e Giorgetti, che guardano con grande attenzione anche alle fuoriuscite degli ultimi giorni.
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Il Corriere della Sera imputa ai "leghisti per caso" le scelte del leader del Carroccio che verrebbe così influenzato nelle decisioni. Altre tensioni si riversano sulle campagne anti Covid, sul contenimento della pandemia e sulla questione russa. In particolare è attesa dagli insofferenti la mozione in vista del discorso di Draghi sulle armi in Ucraina al Parlamento. Questa, rivela chi ha chiesto il faccia a faccia con Salvini, sarà la prova del nove perché "l'attività di governo è uno degli asset fondamentali della Lega. Non possiamo metterlo in discussione con posizioni temerarie".