Matteo Salvini "mer***", la vergogna del "Foglio" contro il leghista: "Ecco un buon motivo per dire che..."
Il Foglio insulta Matteo Salvini. Proprio così, il quotidiano diretto da Claudio Cerasa ha pubblicato sul sito del giornale un titolo estremo, su cui lo stesso leader della Lega si dice sbigottito. Nell'edizione di venerdì 3 giugno della rubrica "Andrea's version" di Andrea Marcenaro, ecco che si legge "Un buon motivo per non dire 'Salvini mer**' (ma mer***na sì)". Tutto vero, la firma del quotidiano ha riportato un recente studio congiunto dell’Università di Zurigo e della Northwestern University di Chicago.
La ricerca spiegherebbe - così come vergato - "come la gentilezza solleciti beneficamente tre specifiche aree del cervello, capaci di renderci più precisi nel giudizio e nel contempo più sereni. Stimola infatti la giunzione tempo-parietale, sede di elaborazione dei comportamenti sociali e della generosità; sollecita lo striato-ventrale, associato alla felicità; attiva la corteccia orbito -frontale, legata ai processi decisionali". Da qui il collegamento, non solo gratuito ma anche inesistente, con l'ex ministro: "Insistere con 'Salvini mer**' sembrerebbe dunque una superficiale sciocchezza. Un più gentile 'Salvini mer**na' renderebbe tutti più scientifici e lieti".
Se lo dice lui. Certo è che al diretto interessato la paginata non è piaciuta affatto. "Approfondita, meditata e obiettiva analisi del Foglio: 'Salvini me**', anzi 'Salvini mer**na'. Se questo è giornalismo… P.S. I loro insulti quotidiani mi regalano sorrisi e voglia di impegnarmi ancora di più!", cinguetta il leghista su Twitter. E come lui sono tanti gli utenti che hanno criticato la scelta del quotidiano. Tra questi c'è chi tuona: "Ma quello delle deiezioni è l'unico argomento di cui può parlare un quotidiano come Il Foglio, dato che il suo scopo unico è quello di agevolare prima l'evacuazione e poi la pulizia in bagno. Non me ne farei un cruccio. È come lamentarsi dell'etichetta dei rotoloni regina". A cosa si riferisca Marcenaro non è dato sapersi. Il sospetto, ancora una volta, è che al giornalista la proposta di Salvini di fare da mediatore per fermare la guerra in Ucraina non sia piaciuta.