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Giorgia Meloni ed Enrico Letta, pronto il "patto costituzionale": le conferme sul piano segreto

Letta e Meloni

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Se si andrà, come ritengono tutti, a votare nel maggio del 2023, bisognerà capire come arriveranno a quella data i due schieramenti visto le ultime uscite di Matteo Salvini e di Giuseppe Conte sulla guerra in Ucraina. Nel centrodestra, scrive Francesco Verderami in un retroscena sul Corriere della Sera, "si notano i primi smottamenti", con lo "strappo" di Mariastella Gelmini che "sta riflettendo" sul da farsi e sta dialogando molto con Carlo Calenda.

 

 

Sicuramente la situazione potrebbe cominciare a delinearsi meglio a settembre, quando il Pd vedrà cosa fare con il Movimento 5 stelle. Il partito democratico "insiste perché si crei un contenitore europeista di stampo macroniano", "disposto ad affidare a un papa straniero la rappresentanza di tutti".

Ma attenzione perché i centristi che vedevano Mario Draghi come "un soggetto che avrebbe scardinato i poli e seppellito la parentesi populista" e immaginavano un "partito di Draghi senza Draghi", potrebbero essere cancellati da Giorgia Meloni ed Enrico Letta che starebbero lavorando in tandem a "due centri".

 

 

La leader di Fratelli d'Italia e il segretario del Pd sarebbero "impegnati a consolidare un patto costituzionale che non prevede(rebbe) poi un patto di governo, lavorano ognuno per la propria parte a un'area che li sostenga". In sostanza, a destra si realizzerebbe il progetto che Guido Crosetto ha affidato alla Meloni per "non restare schiacciata nella morsa di Salvini e Berlusconi, potrebbe triangolare con i centristi della coalizione" e "averli dalla sua parte nella sfida interna".

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