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Mario Draghi "appiattito su Biden". Gianni Alemanno, Russia e Ucraina: "come fermare la guerra"

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"Draghi è appiattito su Biden, serve una proposta del centrodestra per lo stop alla guerra". E' quanto sostiene l'ex sindaco di Roma Gianni Alemanno, parlando all'agenzia Adnkronos, a margine del convegno 'Fermare la guerra. L'Italia protagonista per la pace in Europa' organizzato a Palazzo Wedekind (piazza Colonna, Roma) dal Centro Studi Eurasia Mediterraneo (Cesem) e dall'Associazione 'Identità europea', in collaborazione con Partitalia. "Sicuramente - aggiunge - la posizione di Fratelli d'Italia contro questo governo è quella più giusta e significativa dal mio punto di vista, ma l'importante è che il centrodestra torni a discutere e faccia un ragionamento e approfondimento alla luce dell'interesse nazionale. Una proposta univoca del centrodestra sulla base della tutela del nostro interesse nazionale in questa guerra che può essere la spinta per far cambiare posizione a Draghi e costringerlo o a dimettersi o a non essere puramente appiattito nei confronti dell'amministrazione Biden come ha fatto finora".

 

 



"Draghi non sta facendo un buon lavoro, come nessun governo tecnico ha mai fatto. I governi tecnici sono separati dalla volontà popolare e agiscono sempre con il condizionamento degli obblighi e interessi economici. Ma in particolare Draghi - rimarca - si sta distinguendo in questa guerra per il totale appiattimento nei confronti dell'amministrazione Biden e nei confronti dell'Ue, di Bruxelles, delle euro-democrazie che non capiscono il dramma che stiamo affrontando. Noi se arriviamo in autunno con il conflitto ancora aperto, entreremmo in recessione e avremmo un problema drammatico dal punto di vista economico. Il centro del nostro ragionamento deve essere: dobbiamo aiutare l'Ucraina ma dobbiamo condizionare questo aiuto a uno sforzo negoziale di pace". 

 

 

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