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Mario Draghi, "deve rinunciare a quei ministri": chi vuole il rimpasto, governo appeso a un filo

Mario Draghi

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Che il clima non sia dei migliori all’interno della maggioranza non è di certo una novità. Il retroscena di Alberto Maggi per affaritaliani.it aggiunge però ulteriore benzina sul fuoco: M5s e Lega guiderebbero le file di chi vorrebbe sostituire quattro ministri tecnici con altrettanti esponenti politici, in modo da rinsaldare l’esecutivo in vista dei prossimi mesi di fuoco. Circolano anche i nomi dei quattro ministri che Mario Draghi dovrebbe “sacrificare” per continuare a governare.

 

 

Si tratta di Bianchi, Cartabia, Giovannini e Lamorgese, rispettivamente titolari di Istruzione, Giustizia, Trasporti e Interno. Stando alle indiscrezioni raccolte da Maggi, il premier non sarebbe però disposto a concedere alcun rimpasto: non vuole fare a meno di nessuno degli attuali ministri tecnici, e su questo punto pare che anche il presidente Sergio Mattarella sia d’accordo. I segnali che arrivano da Palazzo Chigi sono chiari: o si va avanti con questa squadra di governo fino al termine della legislatura o salta tutto e si va a casa.

 

 

“Per salta tutto - sottolinea Maggi - si intende dimissioni irrevocabili del presidente del Consiglio, scioglimento delle Camere a fine giugno ed elezioni anticipate dopo l’estate (in tempo affinché il nuovo esecutivo possa varare e far approvare nel nuovo Parlamento la legge di bilancio per il 2023)”. In tale scenario di voto anticipato ad avere la peggio sarebbero proprio i due partiti che alimentano più tensioni all’interno della maggioranza: M5s e Lega, in caduta libera nei sondaggi e quindi destinati a un massacro in caso di elezioni a settembre.

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