Berlusconi, la bomba di Michaela Biancofiore: Forza Italia sostituita? "Cosa ha in mente"
Forza Italia fibrilla: la ministra degli Affari regionali, Mariastella Gelmini, critica la linea di Silvio Berlusconi sulla guerra in Ucraina, il leader corregge il tiro, ma poi arriva anche la stoccata del capo della Lega, Matteo Salvini a difesa del Cav e la controreplica della Gelmini attaccata però dal collega Alessandro Cattaneo. "Ormai siamo alla diaspora del centrodestra", commenta Michaela Biancofiore, deputata da sempre considerata vicinissima a Berlusconi, nonostante il passaggio nel gruppo di Coraggio Italia, formazione creata dal sindaco di Venezia Luigi Brugnaro e dal governatore della Liguria, Giovanni Toti. "Le polemiche in Forza Italia non hanno nulla di politico come si è voluto far credere in questi giorni. La questione è tutta organizzativa, riguarda le persone che hanno in mano il partito", spiega l’ex azzurra. "Io sono la tessera 789 di Forza Italia, ho contribuito a fondarla, conosco molto bene Silvio Berlusconi, spesso ho anticipato le mosse del partito e con il cuore sono sempre lì, per questo mi dispiace quando accadono certi fatti".
I fatti sono che la ministra Mariastella Gelmini ha criticato le parole di Berlusconi sulla guerra in Ucraina. Parole in parte corrette dal leader.
Guardi, qui il problema è che tutti i migliori se ne sono andati da Forza Italia, lo vede chiunque. Parlo dei Tremonti, degli Urbani, di Franco Frattini, di Antonio Martino che purtroppo non c’è più…
Alt: sta dicendo che la Gelmini potrebbe essere in partenza? Per andare dove? Nella Lega?
No, tendo ad escluderlo. Credo che Mariastella farà una battaglia dentro al partito. Ma sto analizzando i fatti. La Forza Italia per come l’ho conosciuta era monoteista, aveva un unico dio, ed era Silvio Berlusconi. Adesso vedo un partito politeista, con diversi dei, che ovviamente si contendono la leadership al vertice: vedo manifesti per Antonio Tajani, Licia Ronzulli, per la Bernini. Anzi, Tajani è il gregario della Ronzulli.
Proprio Tajani dal palco di Napoli ha spiegato che Forza Italia è un partito aperto, non certo una caserma.
Ecco intanto bisogna precisare che la kermesse di Napoli non era una kermesse di Forza Italia, ma del Ppe, infatti è stata organizzata da Antonio Martusciello che è un europarlamentare del Partito popolare europeo. Poi paradossalmente Antonio Tajani è molto più vicino alla Gelmini che alla Ronzulli, ma questo per ribadire che non si tratta di questioni politiche, ma di gestione e non so come si possa ricomporre la frattura perché avere mandato via l’ennesimo coordinatore eccellente che avevamo…
Si riferisce al lombardo Massimiliano Salini?
Sì, un bravissimo dirigente. Sostituirlo significa che siamo proprio alla faida. Così come non avere dato spazio a Elio Vito sui diritti è un errore o non avere fatto parlare nemmeno l’attuale coordinatore regionale campano, De Siano, è grave. Forse cacceranno anche lui. Siamo alla caduta degli dei, al monte Olimpo da scalare.
Da come ne parla, Forza Italia non ne esce benissimo…
Certo che no. Ormai è una conventio ad excludendum e non più ad includendum come invece l’aveva concepita Silvio Berlusconi. Lui nel 1994 aveva fatto un miracolo mettendo insieme i migliori, i liberali, pur facendo sempre lui la sintesi. Ora gli altri, che comandano al posto suo, seguono la regola del “meno siamo meglio stiamo”. E dicono: “va via la Gelmini? Ben venga”. “Va via la Biancofiore? Evviva”. In questa legislatura Forza Italia ha perso 53 parlamentari. È normale? Non credo.
Molti, come lei, hanno fondato un nuovo partito: Coraggio Italia.
Esatto. In Brugnaro ho rivisto molto di Berlusconi. È un uomo del fare, la sua strategia è di radicarsi nei territori, appoggiamo Draghi e siamo nel centrodestra, il mio sogno è che si ricrei un centrodestra unito, forte, come ai tempi della Casa delle Libertà, una federazione forte, ma per fare questo serve una scossa da parte di Berlusconi.
Gliel’ha detto?
Ho intuito che ha in mente un colpo di teatro. Uno dei suoi.
Arriverà un “papa straniero”?
Una sorta, ma adesso non dico niente.
Si concretizzerà il progetto di Forza Lega, secondo lei?
Come ho detto io sono per la federazione di centrodestra, ma unire due partiti come Lega e Forza Italia mi sembra, a questo punto, l’unione di due debolezze contro il partito più forte che oggi è Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni. E comunque proprio di recente Licia Ronzulli ha smentito la fusione.