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Luigi Di Maio, "dove scoppierà la prossima guerra": l'ora del terrore nella profezia

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"Dobbiamo fare tutti di più". Per Luigi Di Maio la comunità internazionale deve fare il possibile per fermare la guerra in Ucraina. "Adesso la priorità assoluta dev'essere mettere fine alle ostilità" e nel frattempo "programmare la fase postbellica". L'obiettivo del ministro degli Esteri? Una pace che "si costruisce prima di tutto sulla base delle esigenze dell'Ucraina". Il timore però è per il futuro, perché se "la Russia continua a bloccare lo sbocco sul mare, sarà responsabile di nuove guerre". Il grillino spiega alle colonne della Stampa che Vladimir Putin "deve dimostrare di voler collaborare consentendo questo corridoio attraverso il Mar Nero".

 

 

 

 

Altrimenti, "non ci troveremo davanti a una semplice crisi alimentare, ma a una guerra alimentare dagli effetti incalcolabili". E proprio sulla guerra il ministro attacca l'alleato Matteo Salvini, arrivando a definirlo "un provocatore seriale". Nonostante questo - continua - "sono però contento che anche lui dica di cercare la pace perché di fronte a una guerra tutte le forze politiche dovrebbero stare dalla stessa parte. Quindi prima di tutto condannare la Russia per l'invasione ingiustificata e aiutare gli ucraini, senza dare l'idea che ora li vogliamo abbandonare".

 

 

Da qui l'appello a tutte le forze politiche per un patto: "Investiamo di più sulla diplomazia. La nostra spesa rispetto al pil è dello 0,14 per cento. Dovremmo portarla almeno allo 0,2, in media con gli altri Paese europei: sarebbe un segnale chiaro". E infine il riferimento a Silvio Berlusconi, che con le sue parole sulla guerra ha scatenato la polemica: "Non possiamo permetterci titubanze come Italia nel sostenere un Paese aggredito, l'Ucraina, e condannare l'aggressore, cioè la Russia. L'Italia lavora per la pace, inoltre Zelensky ha più volte aperto a una trattativa con la Russia, ma ancora da parte di Putin non è arrivata alcuna risposta".

 

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