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Soldati italiani in Bulgaria e Ungheria, "postura di deterrenza e fianco est": perché la guerra ora è più vicina

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L'Italia si impegnerà a rendere la "Nato più forte" e, per il "calcolo strategico sbagliato di Vladimir Putin forse anche più grande". Roma, insomma, sarà a fianco dell'Alleanza Atlantica anche nelle missioni in "Bulgaria e Ungheria". "Per ciò che concerne la Nato", ha detto infatti Lorenzo Guerini in audizione alle Commissioni Difesa riunite di Camera e Senato, "rafforzeremo la postura di deterrenza e rassicurazione con particolare attenzione al fianco est. L'Italia già contribuisce con una componente terrestre in Lettonia, una componente aerea in Romania e Islanda e una navale nel Mediterraneo orientale e a questo sforzo si aggiungeranno impegni in Bulgaria e Ungheria che saranno inseriti nella Delibera Missioni di prossima presentazione in Parlamento".  

 

 

Parole, quelle del ministro della Difesa italiano che innescano la polemica sul rischio che l'invio di armi in Ucraina possa essere visto come una partecipazione attiva dell'Italia al conflitto. Roma "continuerà a supportare L'Ucraina nella sua difesa dall'aggressione russa anche con dispositivi in grado di neutralizzare le postazioni dalle quali la Russia bombarda indiscriminatamente le città e la popolazione civile", ha detto ancora Guerini. Che ha specificato che Guerini che si tratta di "munizionamenti a cortissimo raggio funzionali al solo scopo difensivo e per proteggere città e cittadini".

 

 

La Russia, ha spiegato il ministro, "deve prendere atto degli esiti della campagna militare e ripensare la sua postura rispetto alla comunità internazionale per favorire le attività negoziali. Sapendo che non c'è un vero negoziato che possa partire, senza un reale cessate il fuoco, senza che i russi smettano di bombardare". In quest'ottica, il possibile ingresso di Svezia e Finlandia - due Paesi "che sono partner della Nato da sempre" - è "un evidente segnale di quanto l'aggressione russa rappresenti un minaccia all'architettura della sicurezza europea e un segnale del ruolo fondamentale dell'Alleanza come pilastro della sicurezza collettiva". 

 

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