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Sondaggio, Giorgia Meloni leader della coalizione? Clamoroso: cosa pensano gli elettori di Lega e FI

Giorgia Meloni

Salvatore Dama
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Se potessero scegliere gli elettori, il leader del centrodestra sarebbe Giorgia Meloni. Condizionale obbligatorio. Perché le primarie di coalizione non sono annoverate. Qualche volta, in passato, ci si è andati vicino. Ma erano - avrebbero dovuto essere - consultazioni di partito. Senza quella parola, "primarie" appunto, che a Silvio Berlusconi non è mai piaciuta: «Troppo di sinistra». Era il 2012, giusto dieci anni fa. Non se ne fece più niente, perché il Cavaliere decise di farsi ancora un giro come leader della coalizione. Dodici mesi dopo. E poi un altro ancora nel 2018.

Altri tempi, altre storie. Oggi le primarie sarebbero utili per stabilire i rapporti di forza e dare ordine e gerarchia a una coalizione in balia della concorrenza interna. Ma non ci saranno neanche stavolta. Perché la regola è questa: chi prende un voto in più nelle urne, comanda. Si prende la leadership e, in caso di vittoria delle elezioni, anche la premiership. Il che significa che il tasso di litigiosità tra alleati proseguirà, anzi aumenterà, all'approssimarsi del giorno del voto. Specie tra Lega e Fratelli d'Italia. Che si contendono di fatto lo stesso bacino elettorale.

 

 

Questo è l'antefatto. La notizia è che l'istituto Emg Different ha provato a fare delle primarie virtuali. Chiedendo agli elettori di centrodestra quale leader preferirebbero per la coalizione. La risposta, a maggioranza, è Meloni. Il 50 per cento vuole Giorgia, il 24 per cento Matteo Salvini, il 18 per cento Silvio Berlusconi, l'8 per cento non sa cosa rispondere. Ma emergono anche altri fatti interessanti dallo studio presentato nel corso della trasmissione Agorà (Raitre). Scomponendo il dato, viene fuori che anche il 15 per cento degli elettori della Lega preferirebbe Meloni a Salvini. Tradimento? Diciamo che, anche agli occhi dei suoi elettori, il Capitano non riesce più a trovare il passo di quando sedeva al Viminale. Questo è il momento di Fratelli d'Italia. Oggettivamente, la scelta di restare fuori dal governo "dei migliori" sta premiando.

Ma dal dato leghista emerge anche un'altra sorpresa. Se il 62% dei seguaci continua a vedere in Salvini un leader indiscusso, il 17 per cento vorrebbe veder tornare al volante della coalizione Silvio Berlusconi. Che, nel Carroccio, risulta essere il politico più popolare, dopo Salvini e prima di Meloni. Opzione vintage e poco probabile. Tanto che non ci credono neanche più gli elettori di Forza Italia. Dove il 58% giura fedeltà sempiterna al Cav. Ma quasi un azzurro su tre (il 27 per cento) ha le idee confuse sulla leadership e preferisce non rispondere. In casa Meloni, invece, è un plebiscito bulgaro per Giorgia. Il 91 per cento la vuole leader della coalizione. Solo pochissimi credono in Salvini (2 per cento) e Berlusconi (5 per cento).

 

 

Questi dati sono molto più comprensibili se incrociati con le performance dei singoli partiti. Secondo la supermedia Youtrend/Agi anche questa settimana Partito democratico e Fratelli d'Italia sono perfettamente appaiati in vetta alla classifica con il 21,2%. Lega e Movimento 5 Stelle restano a distanza, mentre perdono terreno le formazioni più di sinistra, che complessivamente lasciano sul terreno almeno mezzo punto. Nello specifico, il Pd è stabile al 21,2, stesso punteggio di FdI, che però guadagna uno 0,1. Stessa oscillazione in territorio positivo fatta registrare dalla Lega, che si ferma al 16 per cento. Il M5S scende ancora di uno zero virgola ed è al 13,2. Segno più per Forza Italia, che sale al 8,7 per cento. A seguire: Azione/+Europa al 4,4 per cento, Italexit al 2,3, Italia Viva al 2,3, i Verdi al 2. In coda Sinistra Italiana con l'1,8 per cento e Articolo 1 con l'1,7. A livello di coalizioni cresce ancora il centrodestra e si posiziona al 47,4 per cento. Il centrosinistra, pur imbarcando i grillini, si fermerebbe invece al 41,1. 

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