Tommaso Cerno, "pensavo si parlasse di Roberto Speranza...": ride in faccia a Mario Draghi
Tommaso Cerno beccato a ridere da Myrta Merlino. Succede nella puntata di martedì 3 maggio, dove il senatore del Gruppo Misto è ospite de L'Aria Che Tira. Qui si parla del commento di Mario Draghi all'intervista a Sergej Lavrov. Un commento che la conduttrice di La7 definisce "duro", mentre Cerno ironizza: "Sorrido, non pretendevo tanta autocritica da Draghi, perché se c'è un Paese dove le interviste ai ministri sono senza contraddittorio è proprio questo". Da qui la frecciata: "Se toglievi la parola 'Lavrov', sembrava che stesse parlando delle interviste a Speranza durante il Covid".
Ma non finisce qui, perché l'ex piddino definisce "di una gravità estrema il fatto che i servizi segreti si occupino di giornalismo". Per l'ex direttore de L'Espresso la libertà di espressione è in Italia tutelata dall'articolo 21, "almeno a parole". "In un paese come il nostro - prosegue - un giornalista che fa un'intervista a un ministro degli Esteri che ha dichiarato guerra, dovrebbe essere applaudito". E poco deve importarci delle risposte dell'interlocutore, visto che "questo ministro ci ha dimostrato per la prima volta in Europa la mutazione profonda di un uomo che questo Paese aveva definito come un interlocutore e che si è trasformato in un folle".
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In sostanza per Cerno si punta il dito contro chi denuncia e non contro il denunciato. "È in questi momenti che dobbiamo sentire l'obbligo di intervistare, di dare informazioni. Noi ce la stiamo prendendo con Brindisi che invece ha fatto uno scoop europeo". Una chiara dunque frecciata al premier che in conferenza stampa aveva accusato: "Si è parlato di intervista ma in realtà è stato un comizio. Bisogna chiedersi se è accettabile di invitare una persona che chiede di essere intervistato senza nessun contraddittorio. Non è granché, non è granché professionalmente, fa venire in mente strane idee, non è granché".