Le indiscrezioni erano circolate sin dal tardo pomeriggio: no, Mario Draghi non ha gradito affatto il discorso di Sergej Lavrov a Zona Bianca, l'intervista condotta da Giuseppe Brindisi su Rete 4 al ministro degli Esteri russi. Clamoroso colpaccio giornalistico, difeso anche da insospettabili come Paolo Mieli (nel merito dei contenuti), eppure il premier ha scelto di accodarsi al carrozzone di chi, soprattutto dal Pd - si pensi alle parole di Enrico Letta - sparava ad alzo zero contro Mediaset per quanto trasmesso domenica 1 maggio in prima serata.
Paolo Mieli su Lavrov: "La prova di fedeltà a Putin in diretta su Rete 4". La soffiata: dietro alle sue parole...
Paolo Mieli dalla parte di Giuseppe Brindisi. Nella polemica che vede protagonista l'intervista di Sergej Lavrov a Z...E le indiscrezioni circa la stizza di Draghi le ha confermate il diretto interessato nel corso della conferenza stampa tenuta a tarda serata dopo il CdM che ha varato il dl aiuti. Il presidente del Consiglio, riferendosi all'intervista, ha infatti tuonato: "Prima di tutto parliamo di un Paese dove c'è libertà di espressione, e il ministro Lavrov appartiene a un Paese dove non c'è libertà di espressione. In Italia c'è libertà di esprimere le opinioni, anche quando sono palesemente false e aberranti. Quello che ha detto Lavrov è aberrante. E per quanto riguarda la parte riferita a Hitler, è davvero oscena", ha picchiato durissimo Draghi, che indulgeva a un lessico per lui assai inusuale.
Ma non è finita: "La televisione trasmette liberamente queste opinioni ma in realtà" quello di Lavrov "è stato un comizio - ha ripreso -. Ci si deve chiedere se è giusto accettare di invitare una persona che chiede di essere intervistata senza nessun contraddittorio. Non è granché professionalmente, fa venire in mente strane idee", ha concluso sibillino Mario Draghi.
Lavrov a Mediaset? "Mario Draghi furibondo: parole di fuoco", le indiscrezioni scuotono Cdm e maggioranza
“Mario Draghi prepara dichiarazioni di fuoco per la conferenza stampa di stasera al termine del Consiglio dei mini...E proprio su questa chiusa, su quel "fa venire in mente strane idee", ci si interroga: di cosa parla? A cosa o a chi si riferisce, il premier? Ogni interpretazione è possibile. E a fornire una possibile chiave di lettura ci pensa Dagospia, nel titolo con cui rilancia la vicenda. "Cosa intende con strane idee - si chiede Dago -? Silvio Berlusconi? Matteo Salvini? Qualcuno dietro a Berlusconi, a sua insaputa?", avanza il sospetto Dagospia. Ma per ovvie ragioni, ci si può soltanto muovere nel regno delle ipotesi.