Flavio Tosi spacca il centrodestra: da Verona un rovinoso effetto domino sul voto?
Da un lato si ricuce, dall'altro si strappa. Continua ad essere agitato il clima nel centrodestra, soprattutto in vista della chiusura delle candidature per le elezioni amministrative. Anche se arrivano pure segnali di distensione. E l'annuncio di un vertice, sollecitato da più parti, che dovrebbe svolgersi in settimana. Forse martedì.
Intanto però i problemi restano insoluti. A Palermo, per esempio. Dove la situazione sembrava vicina a una soluzione con il ritiro del candidato di Forza Italia. Il quale, però, successivamente ha smentito. Ufficiale anche la spaccatura a Verona, dove gli azzurri andranno per conto proprio.
Ieri Forza Italia, con un comunicato dei vertici locali, ha annunciato che appoggerà la candidatura a sindaco di Flavio Tosi. La decisione, si precisa, è avallata da Silvio Berlusconi e dal coordinatore nazionale Antonio Tajani.
Quindi a Verona il centrodestra avrà due candidati: il sindaco uscente Federico Sboarina, sostenuto da Fratelli d'Italia, Lega e Udc, e l'ex primo cittadino Tosi, con il sostegno forzista. «Per me e la mia squadra è un onore la scelta del partito azzurro di appoggiare la mia candidatura», ha commentato l'ex sindaco di Verona.
Va detto che la spaccatura della coalizione, in città, non è un fatto nuovo.
Già nel corso della consiliatura che volge al termine, Forza Italia aveva deciso di uscire dalla giunta in polemica con Sboarina. La corsa separata, dunque, è un naturale epilogo del clima compromesso da mesi.
Sboarina può contare invece sull'appoggio del sindaco di Venezia e del suo partito Coraggio Italia: «Nel centrodestra c'è sicuramente una spaccatura a Verona. Forza Italia sostiene Flavio Tosi e io ho una buona considerazione del Tosi amministratore, ma credo che Federico Sboarina meriti d'essere confermato», dichiara Luigi Brugnaro.
L'altro fronte delicato è Palermo. Dove, durante la giornata, sembrava vicino un accordo all'interno della coalizione che, al momento, gareggia con due candidati: Roberto Lagalla, sostenuto da Fratelli d'Italia e Udc, e Francesco Cascio, sponsorizzato da Lega e Forza Italia. Fonti del centrodestra nel pomeriggio hanno fatto trapelare una convergenza unitaria su Lagalla, veicolando l'imminente ritiro di Cascio.
Sondaggio Pagnoncelli, cifre pazzesche per Italexit: dove vola il partito di Gianluigi Paragone
PRESSING PER L'INTESA - Cosa che non si è verificata. Anzi, il passo indietro è stato negato proprio dal diretto interessato. «Se c'è la disponibilità a incontrarsi va bene, ma Cascio non si ritira», così il coordinatore siciliano di Forza Italia Gianfranco Miccichè, a conclusione della riunione all'Ars con i sostenitori della candidatura di Francesco Cascio a sindaco di Palermo. «La prima cosa nella vita è l'educazione, se io ti do una possibilità e tu pensi di usare questa cosa contro di me, non va bene. Loro pensavano che la nostra dovesse essere una resa, non gli bastava l'accordo. Ora li facciamo arrendere noi. Questo comunicato che Lagalla ha fatto ai suoi, a noi non è piaciuto. Cascio è assolutamente candidato. Noi come partito siamo disponibili a un confronto con Fratelli d'Italia, ma nulla più di questo». In mattinata c'era stato il pressing di Ignazio La Russa da Milano, dove è in corso la Conferenza programmatica di FdI: «Abbiamo chiesto di convergere su Lagalla, perché considerato il miglior candidato dell'intero centrodestra. Sono convinto che sarà lui, per le sue capacità, non perché Cascio senza di noi non sarebbe disponibile a correre». Infine ci sono Viterbo e Messina, altre città dove il centrodestra fatica a trovare un'intesa e probabilmente si presenterà con più candidati.