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Luigi Bisignani contro Mario Draghi: "Entra nella storia dalla porta sbagliata?", quella nomina molto sospetta

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E nel mirino di Luigi Bisignani, ci finisce ancora Mario Draghi. Questione di nomine, di poltrone. Un tema che affronta su Il Tempo di domenica 1 maggio, in un intervento in cui l'uomo che sussurra ai potenti va subito dritto al punto. "Caro direttore, chi di spada ferisce di spada perisce: Mario Draghi rischia così di passare alla storia per aver dato un duro colpo alla trasparenza e alle best practice sui mercati, tanto care a lui e al suo guru Giavazzi. La Consob, sembra sollecitata dai grandi fondi mondiali di investimento - compresi i due giganti BlackRock e Vanguard - e, soprattutto, dai mugugni di Assogestioni, pare che adesso voglia vederci chiaro sulle recenti nomine nelle partecipate pubbliche: da Fincantieri, Aspi e Italgas fino ad Ansaldo, senza tralasciare Snam", picchia subito durissimo.

 

Il punto è Bisignani rivela che "i fondi si sono rivolti, per un parere, ai più importanti studi legali internazionali che operano in Italia, per verificare la corretta ed efficace gestione della corporate governance nelle aziende pubbliche quotate in borsa. Ovviamente il punto non è tanto se le nomine siano state decise seguendo le logiche del manuale Giavazzi, il novello Cencelli fai da te seppur in sfregio alla politica, ma che queste rischino di essere ritenute lesive del libero mercato in quanto infarcite di dipendenti di Cdp inseriti come gettoni all’interno dei cda di aziende quotate delle quali la stessa Cdp ne è azionista, comportandosi di fatto come un socio unico", rimarca Bisignani.

 

Dunque, l'uomo che sussurra ai potenti ricorda come Cdp ha indicato presidenti e ad amici "benché presentati come indipendenti", e ancora ricorda come sono stati rottamati "manager storici come Giuseppe Bono in Fincantieri, Giuseppe Zampini in Ansaldo o Marco Alverà in Snam". E ancora, Bisignani riprende: "In Fincantieri, ad esempio, ne hanno designati ben quattro, Battaglia, Di Carlo, Chiacchiella e Rossi, così come in Italgas e in Aspi. Addirittura due poltrone per uno per Fabio Barchiesi, simpaticissimo capo dello staff dell’Ad di Cdp Dario Scannapieco nonché competente fisioterapista il quale, evidentemente per le sue capacità atletiche, riesce agilmente a saltellare in ben due i cda come quello di Ansaldo Energia e della Sgr immobiliare della stessa Cdp. Con buona pace della Prima Repubblica", sottolinea Bisignani. Nel mirino Draghi, insomma, che come detto in premessa potrebbe passare alla storia, ma dalla parte sbagliata...

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