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Giorgia Meloni, Sallusti: qualcosa di nuovo nell'aria, magari nascesse il partito conservatore
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Giorgia Meloni ha aperto a Milano la campagna elettorale politiche 2023 dando il via a una tre giorni di incontri e dibattiti. In sintesi: pronti che questa volta toccherà a noi governare il Paese. I sondaggi dicono che questa è più che una possibilità, il termometro dei rapporti con gli alleati - senza i quali l'impresa risulta impossibile - segnano invece temperature assai rigide ma lei non ne sembra preoccupata e si guarda bene, in oltre un'ora di discorso, dal girare il coltello nella piaga.
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Il palazzo dei congressi che ospita la kermesse è l'immagine plastica che qualche cosa di nuovo nell'aria c'è: scenografia suggestiva e tecnologie avanzate quanto basta per scrollarsi di dosso gli ultimi residui di polvere, onore agli ospiti avversari (il sindaco pd Milano Beppe Sala e il governatore leghista della Lombardia Attilio Fontana), organizzazione che ricorda le convention americane. E poi c'è lei, in tutti i sensi anti star anche se accolta come una star, che a braccio snocciola la sua versione dell'Italia che è la visione di quella che dovrà essere. Un fatto è certo: con questa donna e con questo popolo amici e nemici dovranno presto fare i conti e tutto lascia intendere che per loro non sarà una passeggiata. Lo dicono i numeri ma anche la credibilità di posizioni, sia in politica interna che estera, non più liquidabili come retaggi di una destra storicamente compromessa.
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"Conservatori" è la parola magica che - introdotta da un intervento del direttore del Tg2 Giuliano Sangiuliano- Giorgia Meloni ripete e mette sul piatto del menù politico che sarà presto offerto agli italiani, "conservatori come lo furono Dante e Macchiavelli". Non più quindi una destra "populista" o "sovranista", termini tanto abusati e maltrattati in questi anni da apparire oggi vuoti e stucchevoli, bensì una destra partito "conservatore" come lo sono i Tory che oggi governano il Regno Unito con Boris Johnson e in America i repubblicani (parliamo quindi anche di Margaret Thatcher e Ronald Reagan). Può davvero esistere in Italia qualche cosa di simile? Non ci illudiamo, ma certo sarebbe una novità simile a quella rivoluzione che nel '94 bloccò le sinistre nella loro smania di comandare questo Paese. Auguri.
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La Postina con Zanellato diventa Dotta
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