Luigi Bisignani, "anche Mattarella è stufo". Retroscena: Quirinale contro Draghi, verso il voto anticipato
Grande confusione sotto al cielo del centrodestra. Questo il tema dell'intervento di Luigi Bisignani su Il Tempo di oggi, domenica 17 aprile. "Caro direttore, ultima chiamata per il centrodestra, nonostante l’inutile ammucchiata nello studio di Draghi. Neppure la Settimana Santa è riuscita a mettere un po’ di pace nelle guerre fratricide in corso tra Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia nelle quali l’uno continua a dare del Giuda all’altro, mentre i piccoletti attorno a loro abbaiano alla luna", premette l'uomo che sussurra ai potenti.
Bisignani fa il punto sulle tensioni tra Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi. Dunque aggiunge, caustico: "Ci vorrebbe un mago per spezzare il sortilegio. Il centrodestra maggioranza nel Paese non riesce proprio a spiccare il volo. Troppe sono le piccole camarille, soprattutto intorno a Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia. Con i tre rispettivi leader, Meloni, Salvini e Berlusconi che, anziché compattarsi, ogni giorno si allontanano di più, dividendosi anche al loro interno", sottolinea.
Poi, fari puntati sul prossimo voto in Sicilia, che potrebbe segnare il big-bang per l'alleanza: "Queste ridicole bagarre rischiano di trasformarsi in una valanga se il centrodestra non riuscirà a trovare una quadra già dalle prossime elezioni in Sicilia, isola che da sempre segna, così come la Rai, il termometro di quello che succederà a Roma. È già rissa per le comunali di Palermo e di Messina mentre sullo sfondo aleggia la battaglia per la presidenza della Regione, con la conferma o meno dell’uscente ed assai divisivo Nello Musumeci. Il tutto inasprito da una Giorgia Meloni che continua a chiedere un tavolo di confronto, dimenticandosi forse che finì assai male quando lo ottenne a Roma, puntando sul povero Michetti", ricorda Bisignani non lesinando critiche alla leader di FdI
Ma è nella chiusa che l'uomo che sussurra ai potenti sgancia la bomba. Nel mirino ci finisce Mario Draghi: "Ogni decisione, con il Pnrr tutto da riscrivere, non piace più nemmeno al presidente Sergio Mattarella il quale si sta convincendo che l’Italia, soprattutto dopo le presidenziali francesi e nel post-Merkel, non può restare impantanata fino alla primavera prossima in una campagna elettorale infinita. La scusa che non si può votare in periodo di guerra è ormai svanita. Tic tac, sveglia", conclude Bisignani. Insomma, Italia più vicina al voto di quel che pensiamo? Chissà. Certo che se anche Mattarella...