Mario Draghi, "effetto Francia". Nuova onda gialloverde, le voci sulla crisi di governo
Con Marine Le Pen che tampina Emmanuel Macron in Francia, il sovranismo si rianima anche in Italia. E le preoccupazioni non mancano. Primo tra tutti, a temere l'opposizione tutta interna al governo, è Mario Draghi. Il premier è preso di mira da giorni su due fronti: quello della Lega e quello del Movimento 5 Stelle. Il primo pronto a non fare sconti sulla delega fiscale, il secondo sull'aumento delle spese militari.
Per questo - ricorda Repubblica - sgambetti e rilanci sono continui. Draghi però è stato chiaro: "Non possono essere messi in discussione gli impegni assunti, in un momento così delicato alle porte dell'Europa. Se ciò avvenisse verrebbe meno il patto che tiene in piedi la maggioranza". Le parole, filtrate da Palazzo Chigi, sono state un chiaro riferimento a Conte e allo scontro sul riarmo in concomitanza con la guerra in Ucraina. Ma con il centrodestra il suo atteggiamento non è da meno. Ai suoi leader il presidente del Consiglio concederà qualcosa, se capirà che ricercano un'intesa. Tirerà dritto, invece, se dovesse accorgersi che l'obiettivo è mettere in crisi l'esecutivo.
Da qui l'attesa per il ballottaggio all'Eliseo, previsto tra due settimane. Draghi ha molto investito nella prima fase del suo mandato sul presidente uscente è evidente che tifa per la riconferma. L'alternativa sarebbe allarmante - prosegue il quotidiano - "con Salvini e Conte pronti a sfruttare la destabilizzazione dell'Unione per passare alle vie di fatto, costringendo il premier a una capitolazione prima del termine della legislatura". D'altronde i nodi da sciogliere per Draghi sono numerosi: si parte dal gas, fino alle sanzioni anti-Russia, ma anche la crisi e il Covid.