Mario Draghi incontra Conte: "90 minuti di umiliazioni". Così il premier ha fatto a pezzi il leader M5s
Non c'è mai stata simpatia tra Mario Draghi e Giuseppe Conte ma ieri 29 marzo durante l'incontro-scontro tra i due a Palazzo Chigi è esplosa con tutta la sua forza. E ora il sospetto dalla presidenza del Consiglio è che il leader del Movimento 5 Stelle, riporta il Corriere della Sera in un retroscena, abbia deciso far cadere il governo e portare gli italiani al voto anticipato. Difficile che la rottura definitiva avvenga subito con la guerra in Ucraina in corso ma magari a giugno.
Il faccia a faccia è durato 90 minuti ed è stato tesissimo. Draghi "ha fatto fatica a spiegare ai suoi cosa abbia in mente Conte". Non ha capito nemmeno se il M5S voterà il Documento di economia e finanza. "Per arrivare al 2% mancano 15 miliardi, un picco notevole", ha detto l'avvocato. Quindi Draghi lo ha "umiliato" snocciolando gli stanziamenti del passato e i numeri del bilancio della Difesa quando a Palazzo Chigi c'era lui: "Nel 2018 si registravano circa 21 miliardi, mentre nel 2021 se ne registravano 24,6...". Ma Conte sarebbe rimasto fisso sulle sue posizioni.
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Vedremo alla fine quanto sarà dura la linea dura di Conte. Una cosa però, secondo quanto si dice a Palazzo Chigi, è sicura: non sarà Draghi a cedere. Non è andato da Mattaarella per dire che le dimissioni sono lì, pronte. Questo non è il momento per mollare, Anzi, "è il tempo della responsabilità". Chissà se sarà responsabile Conte.