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Antonio Martino, morto l'ex ministro di Berlusconi e fondatore di Forza Italia: quando la sinistra gli sbarrò il Quirinale

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Lutto nella politica italiana: è morto Antonio Martino, ex ministro nei governi Berlusconi e tra i fondatori di Forza Italia. Economista di vaglia, ministro degli Esteri nel primo governo del premier Silvio Berlusconi nel 1994 e poi ministro della Difesa nel secondo e terzo esecutivo guidato dal leader azzurro a inizio anni Duemila durante la drammatica crisi  successiva alla strage delle Torri Gemelle dell'11 settembre 2001 e delle guerre in Afghanistan e Iraq, Martino è scomparso nel notte a Roma: era stato deputato per sei legislature, dal 1994 al 2018 e il suo nome era stato spesso tirato in ballo come candidato del centrodestra per il Quirinale, sia nel 2013 (quando venne confermato Giorgio Napolitano, in circostanze straordinarie) sia nel 2015 (quando gli fu preferito Sergio Mattarella).

Sempre molto ascoltato in materia di politica estera, era famoso anche per avere in tasca la tessera numero 2 di Forza Italia, partito che aveva contribuito a formare insieme a Berlusconi tra 1993 e 1994., portandolo poi alla clamorosa e inattesa vittoria alle elezioni politiche contro la "Gioiosa macchina da guerra" del Pds guidato da Achille Occhetto. A conferma di quanto fosse stimato anche nel centrosinistra, al di là di battaglie e tattiche parlamentari, ecco le parole del segretario del Pd Enrico Letta, il cui zio Gianni Letta ha lavorato per decenni fianco a fianco con Martino: "È con vera tristezza che partecipo al lutto per la scomparsa di Antonio Martino. Siamo stati spesso in disaccordo e anche per questo forse ho potuto apprezzarne ancora più in profondità la signorilità, la coerenza e la competenza. Una voce libera che ci mancherà", sono le sue parole su Twitter.
 

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