Stefano Bonaccini, asse con Matteo Salvini? Le mani dell'Europa sulle nostre coste: "Qual è il rischio per le nostre spiagge"
Stefano Bonaccini affronta il caso delle concessioni balneari. "Da tempo chiediamo una riforma del comparto. La questione è oggettivamente delicata e complessa. La normativa europea, e una sentenza del Consiglio di Stato, ribadiscono la necessità di una revisione della gestione di beni che sono demaniali. Bisogna quindi agire. A questo punto aggiungerei bene e rapidamente. Evitiamo però che il combinato disposto fra riforma, necessaria, e misure restrittive giustamente adottate contro l'epidemia mettano definitivamente in ginocchio un settore chiave dell'offerta turistica italiana come quello balneare, unico nel panorama europeo", rivela in una intervista al Corriere della Sera.
"Le gare dovranno prevedere la tutela del legittimo affidamento e delle piccole imprese. Noi chiediamo il riconoscimento di tre fattori: valore aziendale dell'impresa, investimenti realizzati e professionalità degli operatori, anche a tutela del lavoro di decine di migliaia di persone. In Emilia-Romagna abbiamo oltre mille imprese balneari che offrono lavoro a 45-50mila persone, a cui va aggiunto tutto l'indotto. Occorrono misure a tutela dei piccoli: inevitabili nel momento in cui le future gare potrebbero essere vinte da multinazionali del turismo. Per questo abbiamo chiesto al governo di coinvolgere anche i coordinatori delle commissioni regionali di turismo e demanio", annuncia il governatore dell'Emilia Romagna.
Su una possibile convergenza con Matteo Salvini sul tema, precisa che: "Bene che lo faccia anche Salvini, serve il contributo di tutti. Parlo da presidente: la nostra Riviera è un distretto turistico che non ha eguali nel mondo, qualsiasi soluzione deve fare i conti con questo punto di partenza, al di là di ogni affermazione di principio". Infine anche un commento sul superbonus per l'edilizia. "Fondamentale sostenere economia e lavoro. Ma una misura d'aiuto non può certo diventare facile strumento di truffa ai danni della collettività. Credo si possa e si debba agire senza per questo inchiodare il settore", conclude Bonaccini.