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Sondaggio Swg, il centrodestra è in tilt ma vola. Numeri mai visti prima, il doppio messaggio nascosto

Renato Farina
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Personalmente non adoro i sondaggi da quando ne vinse uno Barabba. Non sempre l'opinione prevalente nel popolo è vox Dei, come credeva Mazzini. Oltretutto si è fatta volubile, tanto da mutare a velocità supersonica. Ma bisogna pure che qualcuno tenga conto degli umori che ne definiscono gli orientamenti. Occhio pertanto a quelli che vi esponiamo. Sorpresa sorpresona. Il popolo non ragiona neanche un po' secondo i dettami dei politologi, non obbedisce alla logica lineare dei geometri, talvolta sogna. Parliamo di sondaggi. E ne sono usciti due, da fonti diverse, con risultati che uno non si aspetta: infatti sono oltremodo incoraggianti per il centrodestra. È in clamoroso vantaggio. Stravincerebbe le elezioni con la maggioranza assoluta. A condizione però che esista. Incredibile, ma per il popolo esiste ancora. E vuole pure che si stringa a coorte. Non necessariamente in un solo partito, o in una federazione. La forma - dicono gli elettori anticomunisti - trovatela voi che state in cabina di comando. Ci basta che non vi accoltelliate buttandone fuori uno alla volta, magari spingendolo a far da sé a destra o al centro. Per favore, signori Berlusconi, Meloni e Salvini presentatevi come un bouquet raccolto in un unico bel mazzo. Una santa ostinazione, quella del popolo ai codesta area, che preferirebbe ai battibecchi in casa, qualche spedizione compatta contro la sinistra e i suoi reggi coda pentastellati. E due tre idee comuni intorno a cui rilanciare la speranza. È indice di qualcosa di profondo e di un bisogno di ancoraggio sicuro il fatto che il centrodestra dopo la batosta subita con le elezioni per il Colle - sia cresciuto nei consensi.

 

 

I NUMERI - Primo sondaggio. È opera di SWG, e ne dà conto Italia Oggi, il quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi. Il capo della ricerca, Rado Fonda, comunica che la rielezione di Sergio Mattarella ha scombussolato il quadro politico. Specie sul centrodestra. Fin qui l'avevamo capito tutti. Ma chi si riconosce nell'area che si è presentata unita nel 2018, raggiungendo il 37 per cento, in maggioranza («sette elettori su dieci») è convinto che «il centrodestra va rifondato, non spaccato. Una federazione, sul modello del partito repubblicano? Potrebbe essere un'idea, non dispiace a oltre la metà dell'elettorato, anche di FdI. L'importante è recuperare unità». «La Lega è tornata poco sotto ai valori del 2018, al 17%,1 di consensi, Salvini paga per il suo eccesso di esposizione; mentre Fdi continua a crescere, è al 21,1%, saldamente primo partito di centrodestra e a 0,4 punti dal primo assoluto, il Pd». Dà Forza Italia consolidata e in crescita verso l'8 per cento. Secondo sondaggio. «La coalizione di centrodestra è in testa nel consenso degli italiani con il 50,2%, staccata l'alleanza di centrosinistra che insegue con il 38,3%. È quanto emerge dal sondaggio Dire-Tecnè realizzato l'11 febbraio 2022 su un campione di mille persone». Supera insomma la soglia della maggioranza assoluta come non capitava da più di un anno. «La colazione composta da Fdi, Lega, Fi, Udc e Coraggio Italia guadagna rispetto all'ultima rilevazione del 2 febbraio (+0,6%)». Il medesimo sondaggio dà la crescita di Forza Italia al 10%. Tutto questo appare fantasticamente paradossale.

 

 

ANOMALIA ITALIANA - 1) I giornali, e persino certi leader demoralizzati o irosi, sostengono il contrario o quasi: e cioè che la coalizione si è sfaldata, non è più ancorata a saldi valori comuni, a un'idea condivisa del nostro futuro di italiani ed europei, e se ne va alla deriva come quel pezzo di crosta di ghiaccio dell'Antartide, su cui galleggiano, e litigano, pinguini tristi e dolenti. Verrebbe voglia di chiedere ai dirigenti della (ex?) coalizione: chissà come mai la gente comune non è ancora stata informata di questa deriva da scioglimento dell'iceberg; non vi viene in mente che è più saggia e lungimirante di voi capi che vi beccate come i capponi di Renzo? Ehi, Renzo Tramaglino è il popolo. Bisogna volergli bene, e farsene voler bene, se no ciao Italia, se la mangia in un sol boccone la sinistra, triturandoci le ossa. 2) La crescita del centrodestra nel suo complesso è un segno di fedeltà niente affatto liquida alle idee e ai principi di libertà, sicurezza, tradizione, modernità, sovranismo intrecciato con un europeismo attento agli interessi nazionali. Non sono filosofi o ideologia pensarla così. Sono gli elettori di centrodestra che pensano che debba stare insieme ciò che altrove - ad esempio in Francia, in Spagna, in Portogallo, nel Regno Unito - è ritenuto impossibile: la convivenza tra moderati, cattolici, socialisti, liberali (Forza Italia, e costellazioni vicine) con partiti più nettamente di destra o - come si dice - identitari. È la continuazione della strana anomalia italiana che non prevede uno scontro tra destra-destra e sinistra-sinistra, con un centro a sé stante, ma piaccia o non piaccia ripropone il bipartitismo o bipolarismo imperfetto teorizzato da Giorgio Galli nella prima repubblica (Dc-Pci) e che dura in altre forme tuttora. Occhio ai sondaggi. Il primo in Italia a dare retta ai sondaggi fu Berlusconi, insieme ai pionieri di Forza Italia del 1993, Martino, Urbani, Dell'Utri, Del Debbio.

 

 

Le rilevazioni degli istituti demoscopici, uniti al fiuto del Cav, annunciavano la vittoria schiacciante della sinistra, con il rischio addirittura di un Parlamento dove gli ex (?) comunisti avrebbero da soli potuto cambiare la Costituzione avendo più dei due terzi dei seggi. Che fare? Berlusconi radunò destra e Lega. Si inventò la coalizione bifronte, al Nord con la Lega, al Sud col Msi (si chiamava ancora così), vista l'idiosincrasia tra Fini e Bossi. Oggi pare il contrario del 1993. Escludo che Enrico Letta inventi qualcosa atto a ribaltare i sondaggi. Occhio però. C'è in giro l'1-X-2 chiamato Mario Draghi. Serve un'idea per consolidare il vantaggio. In passato questi colpi d'ala sono stati copyright di Berlusconi. A 85 anni c'è chi scommette abbia, come dice la Bibbia, penne di giovane aquila. Vedremo.

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