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Giuseppe Conte "sospeso", Vito Crimi: "Mi sono dimenticato di avvertirlo". M5s, sconcertante rivelazione

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"Mi sono dimenticato di dirlo a Giuseppe Conte". L'intervista di Vito Crimi a Repubblica riassume, forse involontariamente, tutto il caos in cui versa da mesi il Movimento 5 Stelle. Il tribunale di Napoli, accogliendo il ricorso di due attivisti, ha di fatto congelato la leadership dell'ex premier, eletto online presidente del M5s la scorsa estate. Ne è nata una disputa prima burocratica poi legale sulla modifica dello statuto e l'impossibilità, per gli attivisti che poi hanno presentato ricorso, di poter votare. Bizantinismi che prima hanno irritato Beppe Grillo e poi, di fronte al rischio reale di dover risarcire molti, molti soldi ai ricorrenti, ha indotto il comico, guru e fondatore a non entrare "in guerra" contro la magistratura. Così facendo, però, la posizione di Conte, già traballante per la pessima gestione della partita del Quirinale, si è ulteriormente indebolita.

 

 

La limitazione della platea elettorale agli iscritti al M5S da almeno sei mesi, sottolinea ora l'ex reggente Crimi, era prevista da un regolamento approvato dal M5s nel 2018. Peccato che lo stesso Crimi non avesse avvertito di questo Conte. "Era una prassi talmente consolidata, che lo davamo tutti un po’ per scontato. Mi sono dimenticato di farlo presente a Giuseppe, mi sembrava superfluo", spiega a Repubblica.

 

 

Prassi che però non è risultata sufficiente ai magistrati. "Infatti sono rimasto basito quando ho visto l’ordinanza. A quel punto ho detto a Giuseppe: ora mi metto a cercarlo, ho fatto il ripristino del backup, ho dovuto richiamare il mio ex segretario che lavorava con me quando ero sottosegretario all’Editoria, all’epoca dei fatti. Mi sono messo a spulciare migliaia di mail. L’indirizzo del comitato di garanzia era aperto a tutti gli iscritti, ogni giorno arrivavano lettere di ogni tipo, i reclami... Non mi ricordavo nemmeno se il regolamento fosse del 2018 o del 2019. Ho riscoperto alcuni regolamenti di cui nemmeno ricordavo l’esistenza". Verrebbe da dire: in che mani erano (e sono) i 5 Stelle. E in che mani è l'Italia, visto che il Movimento governa ininterrottamente dal 2018. 

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