Giuseppe Conte, lo sfogo più duro contro Luigi Maio: "Sapeva, ma non ha fatto niente"
Il M5S si aggrappa a una norma interna del 2018 per mettere al riparo Giuseppe Conte. Si tratta dell'atto che ammette alle votazioni online solo gli iscritti con almeno 6 mesi di anzianità. All'interno del Moviento però rimane un clima di diffidenza: perché il regolamento salta fuori solo ora? Le congetture dei contiani si dirigono verso Luigi Di Maio, già accusato di avere remato contro nel match Quirinale. "Qui il tema non è politico, è solo giudiziario. Dispiace per chi in maniera subdola avrebbe forse voluto sfruttare questo momento per riaprire fronti politici interni", si è sfogato Conte. "Nelle chat M5S circola da ieri una mail che, sostengono i contiani, inguaierebbe il ministro degli Esteri", rivela Repubblica.
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In una mail, datata 8 novembre 2018, Di Maio chiede al comitato di Crimi di ratificare un principio: che alle votazioni "possano prendere parte gli iscritti con più di 6 mesi di anzianità". Crimi dà "parere favorevole". Le beghe giudiziarie "rischiano di compromettere i passaggi formali che ci portano verso le amministrative", spiega sempre Conte. Beppe Grillo si è definito "il condom a protezione del M5S. La leadership di Conte non è in discussione", ha anche ribadito.
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I dissidi, dentro al M5S, covano, ma anche fuori dal Movimento, un ex come Alessandro Di Battista continua ad attaccare. Ha il dente avvelenato con Di Maio: «Un uomo di potere vuole portare il M5S al centro", Non risparmia neanche Conte: "Non trovo ragioni per tornare. Conte me lo ha chiesto? In un certo senso...". Insomma le acque, fuori e dentro il mondo grillino, sono molto agitate.