Carlo Calenda, "come riporto Mario Draghi al governo": il piano contro Renzi, Salvini e Meloni
Attacca i centristi - "la parola centro mi fa schifo" - e i sovranisti - "senza statura né cultura di governo" - e contrapponendosi a entrambi sogna di diventare "il perno" che porterà Mario Draghi di nuovo a Palazzo Chigi. Carlo Calenda, in una intervista a La Stampa, sostiene che dal giorno dopo il congresso nazionale di Azione a Roma, il 19 e 20 febbraio, "si apre la campagna elettorale: girerò tutta Italia, partendo dalla Calabria, fino alle prossime elezioni politiche". E diventerà "il perno della bilancia".
Perno sì. Perché "l'ago delle bilancia è quello che prende il 5 per cento e fa prevalere destra o sinistra, a seconda di chi gli offre più sottosegretari. Il perno è quello che stacca gli estremi e, con una maggioranza Ursula, porta di nuovo Draghi al governo", prosegue Calenda.
Del resto, sottolinea, "l'ultimo sondaggio ci dà al 5,1 per cento: siamo il sesto partito italiano. Con gli amici di +Europa possiamo arrivare al 10%, c'è uno spazio gigantesco". E poi nel centrodestra, "finché c'è Berlusconi il leader sarà sempre lui. Meloni e Salvini sono molto capaci, ma non hanno statura né cultura di governo: le elezioni di Roma e Milano dimostrano che non hanno classe dirigente".
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E quindi "qualsiasi federazione durerà fino al giorno del voto, poi si spaccheranno". Calenda, invece, lavora "per riformare un largo governo Draghi con una maggioranza Ursula nella prossima legislatura, ma perché questo accada devono vincere partiti che hanno cultura di governo". Quindi Pd e Forza Italia? "Ho ottimi rapporti con Letta, come con l'area più governista di Fi, ma devono fare attenzione a non farsi risucchiare da populisti".