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Sergio Mattarella e "i poteri forti": la verità dietro la frecciata durante il giuramento, con chi ce l'ha

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Un discorso chiaro e schietto quello di Sergio Mattarella in occasione del suo bis al Quirinale. Eppure, nel giuramento, c'è un passaggio tra i più duri di tutti, che solleva qualche dubbio. Cosa avrà voluto dire il presidente della Repubblica quando ha parlato di "poteri economici sovranazionali che tendono a prevalere e a imporsi, aggirando il processo democratico"? A spiegare il possibile significato è il Sole 24 Ore: "Nel discorso di insediamento del c'era una specie di 'a che punto siamo' - scrive Lina Palmerini -. Ma che, guardando bene, Mattarella sembra legare anche alla contingenza di un Piano Ue di circa 200 miliardi. Un impegno sia dal punto di vista tecnico-burocratico, sia del presidio democratico che lui mette a fuoco indicando alcuni pericoli".

 

 

Quali? La debolezza delle istituzioni che si trovano a dover rincorrere i cambiamenti con decisioni veloci. Questa debolezza, sarebbe il ragionamento del capo dello Stato, rischia di comprimere gli spazi di vigilanza democratica. Più nel dettaglio, però, per la Palmerini la frase sui poteri forti sarebbe da ricondurre anche "ai colossi finanziari e alle multinazionali che si sono enormemente arricchiti durante il periodo della pandemia, schiacciando non solo la concorrenza di aziende nazionali, ma imponendo alle stesse imprese le loro condizioni".

 

 

 

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza non sarà l'unico ostacolo. Secondo Mattarella bisognerà fare i conti con due sistemi: "I regimi autoritari o autocratici che tentano ingannevolmente di apparire più efficienti" e quelli democratici "le cui decisioni, basate sul libero consenso sono, invece, più solide ed efficaci". Da qui la necessità di combattere a difesa della democrazia, chiedendo ai partiti di portare dentro le istituzioni le domande della società". 

 

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