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Sondaggio, il bis di Mattarella al Quirinale? Equilibri politici stravolti in vista del voto: chi crolla, chi gode

Tommaso Montesano
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Se il buongiorno si vede dal mattino, Giorgia Meloni ringrazierà per un bel pezzo la decisione del resto del centrodestra di votare per la rielezione di Sergio Mattarella. Il bis del presidente uscente ha lacerato la coalizione con Lega e Forza Italia, ma ha spalancato davanti a Fratelli d'Italia uno spazio politico enorme, valorizzando ancor di più il suo ruolo di unica opposizione rispetto alla maggioranza pro Draghi. I primi frutti di questa rendita di posizione già si vedono. Almeno a leggere i risultati del report dell'Istituto Ixè. I dati si riferiscono al periodo 28-31 gennaio, nel quale si è votato per l'elezione del presidente della Repubblica. E guarda caso Fratelli d'Italia, tra le forze politiche principali, è l'unica che è cresciuta rispetto alla rilevazione di dicembre. Il partito di Meloni ha superato la Lega e adesso occupa il secondo posto - alle spalle del Pd - con il 18,5% delle intenzioni di voto. In un mese ha guadagnato un altro punto percentuale.

Dalle Europee del 2019, la crescita è costante. Basti pensare che poco meno di due anni e mezzo e fa Fratelli d'Italia valeva il 6,5%. Da allora è iniziata la salita, agevolata anche dal fatto di essere l'unica forza di opposizione all'esecutivo Draghi. Non a caso da quando l'ex numero uno Bce è a Palazzo Chigi, la formazione di Meloni vanta un saldo positivo di circa punti. Discorso opposto per la Lega, che dopo l'exploit delle Europee- 34,3% - ha dovuto fare i conti con una costante riduzione dei consensi. Nell'ultimo sondaggio di Ixè, ha lasciato sul terreno quasi due punti, passando dal 19,1 di fine 2021, all'attuale 17,2%. Da quando è in carica il governo Draghi, in particolare, il Carroccio ha perso oltre 6 punti, scendendo al terzo posto.

 

 

Al primo, anche se per ora non c'è traccia di "effetto Mattarella", resta il Pd. Il partito di Enrico Letta, nonostante i festeggiamenti per la "vittoria" nella partita per il Quirinale, rispetto alla fine del 2021 accusa una flessione di 1,2 punti. Tuttavia rispetto ai rivali ha un andamento più regolare dalle Europee in poi: dal 22,7% del 2019 è passato al 21,2 odierno. Idem, però, sono i maggiori beneficiari, almeno attualmente, del governo Draghi: in quasi un anno di navigazione nella maggioranza che sostiene l'esecutivo di SuperMario, il Nazareno ha portato a casa oltre due punti in più.

Tutto il contrario del M5S, che la scorsa settimana ha raggiunto il minimo storico del 15,1%. Altri 1,3 punti in meno rispetto a dicembre. I pentastellati, che pure dopo l'estate avevano beneficiato di un "rimbalzo" dopo la nomina di Giuseppe Conte, sono ormai al quarto posto. Quanto a Forza Italia, come il Pd è il partito che soffre meno di turbolenze. Ha sì lasciato sul terreno poco più di mezzo punto rispetto a dicembre, ma è sostanzialmente in linea con quanto incassato alle Europee del 2019 (8,8% di allora contro l'8,6% attuale).

 

 

Tra i partiti minori torna a crescere Italia Viva di Matteo Renzi, che dall'1,6% di fine 2021 in un colpo solo, magari grazie all'opera di tessitura del suo leader in occasione della gara per il Colle, è salita al 2,3%. Sulla strada di Meloni resta solo un'incognita: la possibile comparsa, sul mercato elettorale, di una formazione politica riconducibile alla galassia "No Covid vax". Ixè, infatti, ha testato il peso che potrebbe avere una forza politica anti-siero. Il risultato è che oggi una sigla simile otterrebbe il 7,8%. Il guaio, per Meloni, è che poco meno di tre punti arriverebbero proprio da Fratelli d'Italia. Il resto del consenso, la lista "no vax" lo acquisterebbe anche a danno di Lega (2,6) e Movimento 5 Stelle (0,8%).

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