Pier Ferdinando Casini e Sergio Mattarella, la telefonata segreta: "Non ti invidio, sei l'unico che...". Ora è tutto chiaro
La telefonata con Sergio Mattarella, il giorno dopo la rielezione, c'è stata ed è stata "affettuosa". A rivelarlo è lo stesso Pier Ferdinando Casini in una intervista a Il Giorno: "Ho appena messo giù", racconta, "è stato molto affettuoso. Io gli ho detto che tutto è bene quel che finisce bene, che abbiamo trovato la soluzione migliore. Ma gli ho pure detto che è l'unica persona che non invidio nemmeno un po', a gestire questa situazione uno rischia di rovinarsi la vita... Poi ora deve rivedere tutti i suoi programmi, lo capisco bene".
Casini aggiunge anche di non essere troppo amareggiato per la mancata elezione al Quirinale: "Io sono un positivo di natura, che difficilmente si spiace delle cose, anche quando non raggiungo i miei obiettivi. Ma sono contento e soddisfatto perché non pensavo di ricevere delle attestazioni di affetto così forti". In primo luogo dalla sua famiglia (il messaggio del figlio Francesco, "Hai vinto senza vincere") al sindaco di Bologna Matteo Lepore, alla senatrice Anna Maria Bernini, che "ha fatto una battaglia grande, generosa", a Romano Prodi, "mi ha scritto un messaggio: 'Sei un signore'".
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E non finisce qui: "Uno dei capi del Movimento 5 Stelle mi ha scritto in un sms bellissimo di aver capito l'altro giorno 'quanto in questi anni i loro pregiudizi fossero sbagliati'", aggiunge Casini. E Matteo Salvini? "Mi ha bocciato, ma io non ho niente contro di lui", sottolinea Casini. "Comunque lo capisco: non mi doveva niente, la sua è stata una scelta politica e per questo non ho malanimo. Lo comprendo perfettamente: Mattarella è Mattarella".