Quirinale, Mara Carfagna contro Matteo Salvini: "Belloni? Un'operazione inqualificabile"
I parlamentari di Italia viva e Forza Italia sono stati tra i primi a dire no alla candidatura di Elisabetta Belloni al Quirinale. L'ipotesi era stata lanciata a tarda sera, prima della settima votazione, da Giuseppe Conte e Matteo Salvini. "Qualcuno voleva usarla per accreditarsi come kingmaker: inqualificabile dare il nome di uno dei più stimati alti funzionari pubblici in pasto ai media": questa durissima condanna arriva da Mara Carfagna, ministra per il Sud ed esponente di spicco di Forza Italia, intervistata da Repubblica.
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Parlando dell'opportunità persa di eleggere un presidente di centrodestra, la Carfagna è stata netta: "E' stata una prova di maturità fallita. Siamo stati fortunati perché l’assemblea ha preso in mano la situazione, e bene hanno fatto i moderati ad accompagnare questa soluzione", ha detto riferendosi a Sergio Mattarella. In merito alla delusione di Giorgia Meloni, che invoca una rifondazione della coalizione, la ministra azzurra ha dichiarato: "Non so se questa alleanza è finita. So che è finita l’illusione di governarla dettando la linea politica sui social e confrontandosi più con i follower che con dirigenti e parlamentari". Una pietra tombale sulla politica populista, insomma.
Ad aver danneggiato la partita, secondo Mara Carfagna, è stata anche l'eccessiva competizione tra Salvini e Meloni: "Purtroppo, la regola per cui chi ha più voti fa il premier non funziona. Innesca una competizione che disintegra il centrodestra. La leadership non si fonda su consensi e sondaggi, quanto sulla capacità di essere inclusivi e rappresentativi". I principali errori fatti, stando alla sua opinione, sono stati due: "La decisione di contarsi sulla presidente Casellati senza aver costruito intorno a lei sufficiente consenso e il non aver fatto, fino all’ultimo, un tavolo di maggioranza allargato a Fratelli d’Italia".
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