
Sergio Mattarella al Quirinale, "liti e urla nella notte": voci dalle sacre stanze, così si è arrivati al bis

La rielezione di Sergio Mattarella è arrivata e non senza attriti. Dopo ben sette votazioni andate a vuoto, è la settima a proclamare il presidente della Repubblica uscente nuovo capo dello Stato. Cosa ha sbloccato l'impasse dei partiti? Una difficilissima trattativa avvenuta la notte precedente al voto. Stando a un retroscena del Corriere della Sera, a portare al Mattarella bis "urla e liti". Sì, proprio così. Perché se Matteo Salvini e Giuseppe Conte erano giunti alla conclusione di voler proporre Elisabetta Belloni, lo stesso non si può dire dei dem.
"Me la tengo tra i ricordi, quelli belli". Mattarella-bis, Enrico Letta sconcertante: travolto dagli insulti | Guarda
"È fatta purtroppo, perché con i voti della Meloni hanno i numeri. E in Aula si creerà un effetto trascinamento che ci costringerà a votarla", è quanto va sostenendo Dario Franceschini mentre Loredana De Petris è ben più schietta e si attacca al cellulare avvisando i compagni del Pd: "C'avete proprio rotto er...". Poi è la volta di Lorenzo Guerini che dà qualche dritta al segretario del partito per poi confidarsi con un altro piddino: "Non ho mai gridato così in vita mia". Secondo Il Corsera il ministro della Difesa grida al telefono anche con i dirigenti di Forza Italia, perché dichiarino subito la loro contrarietà alla candidatura. Dello stesso parere Matteo Renzi: "Hanno provato a mettercela nel (bip) con Frattini. Ora ci riprovano con Belloni. Se non li fermiamo lanceranno anche il generale Figliuolo".
"Da domani diventerà un despota". Sallusti, la profezia su Mario Draghi: leader spacciati?
I malumori però aleggiano anche nel centrodestra, dove Giovanni Toti telefonerebbe a Luigi Di Maio: "È una cosa folle. Non ne sapevo nulla. Ho sempre detto che se si deve andare su un tecnico per me c'è solo Draghi. Se è un politico, si può fare con Casini". E così si inizia a sondare il terreno per portare al Colle Pier Ferdinando Casini, ma i numeri sono risicati e Silvio Berlusconi fa un passo avanti: sì a Mattarella. I giochi a quel punto iniziano a delinearsi e il presidente uscente è l'unico nome che mette d'accordo tutti. O quasi.
"Alcuni leader hanno fallito". Quirinale, Luigi Di Maio umilia Conte: scatta il golpe nel M5s
Dai blog

La Postina con Zanellato diventa Dotta
